Mourinho non ha mai allenato il Newcastle, almeno finora, eppure è una delle sue squadre preferite

I Magpies hanno sempre avuto un certo fascino sul portoghese, e in questo amore c'entra tanto Bobby Robson.
di Redazione Undici 21 Ottobre 2025 alle 13:48

Se pensate ai club della vita di Mourinho magari vi vengono in mente il Chelsea, l’Inter, il Porto, magari il Vitória Setubal, il club della sua città. Di certo non si pensa subito al Newcastle. Eppure, stando a quanto dice lui, i Magpies sono una delle sue squadre preferite. Le strade del portoghese e dei bianconeri si sono sempre sfiorate ma mai unite, a partire da 26 anni fa, quando nel 1999 lo voleva Sir Bobby Robson che a Newcastle ha una statua fuori da St James Park, giusto per far capire che ricordo abbia lasciato. Come svelato dal Guardian, l’idea del manager inglese era avere Mou come assistente, per poi fargli assumere un giorno il ruolo di allenatore principale. Ma Mourinho, che stasera tornerà ad affrontare lo United in Champions League con il suo Benfica, allora aveva declinato. Curiosamente, dietro al no, c’era probabilmente un’intesa proprio con i biancorossi di Lisbona, con cui ha cominciato la sua carriera da allenatore in prima. Cerchio chiuso il mese scorso, quando è tornato all’Estádio da Luz dopo aver preso il posto dell’esonerato Bruno Lage.

Quella con il Benfica sarà la 13esima trasferta di Mourinho a Newcastle, dopo quelle vissute tra Chelsea, Manchester United e Tottenham.  Un viaggio sempre complicato per Mou, che a St James Park ha vinto solo tre volte. Nella speranza di centrare la quarta, a spese di una squadra per il quale, grazie a Robson, ha sempre detto di provare una certa affinità. «Sono un piccolo Magpie» ha raccontato José in un’intervista in Portogallo il mese scorso. «Sanno quanto amore e rispetto provo nei loro confronti, l’ho imparato da Mr Robson». In conferenza stampa, poi, Mourinho ha ribadito il concetto. «Non è solo lo stadio, è la storia, è il supporto dei tifosi», ha detto il tecnico del Benfica. «Le persone non vengono qui solo per guardare la partita, vengono per giocare con la squadra. Ho lavorato con Robson per due, quattro, sei anni e credo che non ci sia stato un solo giorno in cui non mostrasse la sua passione per Newcastle, la città, la regione e il club, l’orgoglio e la passione con cui ne parlava mi hanno contagiato. Non ho mai nascosto, neanche da allenatore di altri club inglesi, che il Newcastle fosse per me molto caro, ovviamente per l’influenza di una persona che è una leggenda». Parole che vanno molto oltre gli ammiccamenti o la voglia di cercare i titoli dei giornali, come spesso capita a Mourinho alla vigilia delle partite.

Nei mesi scorsi, poi, si erano susseguite le voci di un possibile arrivo di Mou proprio a Newcastle. La dirigenza, infatti, non pareva troppo convinta di Howe, che comunque è riuscito a vincere la Coppa di Lega portare lo United in Champions per la seconda volta. Il manager, che secondo il Guardian sapeva dei contatti tra il club e il portoghese, ha comunque parlato bene del rivale in conferenza stampa: «L’impatto che ha avuto inizialmente in questo paese con il Chelsea è stato davvero incredibile. Aveva un’aura particolare, lui come le sue squadre. Dal punto di vista tecnico, ha avuto un’enorme influenza anche su di me», ha rivelato Howe. Mourinho, dal canto suo, ha negato ogni tipo di incontro con il fondo PIF, proprietario dei Magpies. «Se ne è parlato tanto, ma onestamente non sono mai stato contattato. A dire il vero, ora non hanno bisogno di un allenatore e spero che non ne abbiano bisogno per i prossimi anni, il che significherebbe che le cose vanno bene per il club e per Eddie (Howe), ed è quello che desidero». Parole che sembrano di un tifoso, non certo di uno che da Newcastle, a livello di risultati, ha avuto sempre pochissime soddisfazioni.

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