In diverse occasioni, nel corso delle ultime sessioni di calciomercato, si è parlato di un possibile trasferimento di Bruno Fernandes – capitano e uomo-simbolo del Manchester United, ex giocatore di Sporting Lisbona, Udinese, Sampdoria e Novara – in Arabia Saudita. Oggi quelle indiscrezioni hanno trovato una conferma ufficiale: lo stesso Bruno Fernandes, in un’intervista riportata da tutti i media inglesi più prestigiosi, ha raccontato come sono andate le trattative triangolari tra lui, il Man United e l’Al-Hilal, ovvero la squadra saudita che ha fatto davvero tutto il possibile per averlo. Fino a offrire uno stipendio di 40 milioni l’anno, ovviamente cifra netta, più altri dieci di bonus.
No, non avete letto né tantomeno capito male: Bruno Fernandes ha ricevuto un’offerta da 50 milioni di euro per la prima stagione, ma è riuscito a rifiutare. Ha preso in considerazione la proposta, ma poi ha detto no. Il rifiuto del fantasista portoghese è arrivato dopo dei colloqui con i dirigenti più importanti del Man United, dopo che Bruno ha ascoltato, valutato e compreso il senso di una domanda fattagli da sua moglie Ana: «La prima cosa che mi disse fu: ‘Hai raggiunto tutti i tuoi obiettivi nel club?’. Lei sapeva e sa benissimo che non ci sono ancora riuscito».
Ovviamente Bruno Fernandes si è confrontato anche con Cristiano Ronaldo, suo compagno in Nazionale e volto numero uno della Saudi Pro League: «Cristiano aveva la sua opinione su cosa avrei dovuto fare. Con tutta la sua esperienza, era importante per me sentire cosa ne pensava. Ma ovviamente la decisione spettava a me, e io ho detto no». E ha detto no anche ad altre offerte che sono arrivate a lui e a suoi agenti, da club europei e da altri club sauditi. Il motivo di questo rifiuto, stando a quanto raccontato dallo stesso giocatore, sta nel fatto che «facevo ancora parte del progetto dello United, sentivo che avrei potuto aiutare il club a raggiungere i suoi obiettivi. L’Al-Hilal avrebbe potuto offrire anche 100 o 115 milioni di euro per me, i dirigenti e mister Amorim mi hanno detto che non mi avrebbero fermato se avessi voluto accettare, erano tanti soldi. Al tempo stesso mi hanno detto che sarebbero stati felici se fossi rimasto, che avrebbero potenziato la squadra, quindi alla fine ho deciso di rimanere».
Bruno Fernandes ha detto molte altre frasi significative: «C’era una differenza enorme tra lo stipendio che mi offrivano e quello che percepisco al Manchester United. Ma non sono nella posizione di dover contare i miei soldi o di dover avere problemi in futuro se faccio le cose per bene. Io e la mia famiglia non siamo persone che spendono molto. Sia io che mia moglie proveniamo da famiglie non ricche, siamo molto consapevoli delle difficoltà della vita. A dire il vero, quando avrò finito la mia carriera, voglio solo una vita rilassata a casa mia, andando ogni tanto al bar con mio padre». E in effetti, se questo era e resta l’obiettivo di vita di Bruno Fernandes a fine carriera, non c’era alcun bisogno di andare in Arabia Saudita: il denaro che ha incassato nelle sue cinque stagioni al Manchester United sono più che sufficienti.