Lorenzo Musetti ha vinto una partita che, in passato, non avrebbe mai vinto

Il tennista italiano era nel baratro, praticamente eliminato da De Minaur e dalle ATP Finals. E invece è rimasto dentro il match, ha lottato fino alla fine e si è preso una vittoria bellissima.
di Fabio Simonelli 12 Novembre 2025 alle 02:37

Nello sport d’élite, il peso di una vittoria passa sempre dalle emozioni di chi sta sempre accanto ai giocatori. Nelle lacrime di Veronica Confalonieri, compagna di Lorenzo Musetti, ci sono mesi di fatica, stress, preoccupazione ma anche tanta gioia. Perché l’ultima parte della stagione 2025, per il tennista italiano, è stata come un giro sulle montagne russe tutto vissuto in apnea, tutto proteso all’ingresso alle ATP Finals di Torino. E una serata così, così bella, praticamente indimenticabile. Spinto dal pubblico torinese, che per lui ha creato un nuovo coro, Musetti si è superato, superando una stanchezza evidente e riscoprendosi molto più forte e tenace di quanto credeva.

Si è visto nel baratro, Musetti. Dopo aver sfruttato una sola delle nove palle break che gli ha concesso De Minaur nei primi due set, ha subito un evidente calo fisico. Quelle gambe che per settimane hanno rincorso una partecipazione alle Finals, a metà della seconda partita, stremate, gli hanno presentato il conto. De Minaur lo ha capito e si è messo tre metri dentro al campo per rispondere sempre più profondo. Il tennista italiano ha dovuto arretrare la sua posizione, perdendo inevitabilmente potenza nei colpi. Il servizio ha cominciato a funzionare di meno, le percentuali della prima palla si sono abbassate e l’australiano, allungando gli scambi, ha limitato tutti gli errori non forzati (24) che aveva disseminato fino a metà match. La sequenza di punti con cuiDe Minaur ha conquistato il break nell’ottavo gioco del secondo set, mettendo così la freccia per prendersi prima il set e poi il vantaggio anche nel terzo parziale, avrebbe demoralizzato chiunque.

Neanche la doverosa pausa per soccorrere uno spettatore colto da malore ha fermato l’inerzia del match. Il 3-1 con doppia palla del 4-1 per il numero sette del mondo aveva il retrogusto della sentenza, per Musetti. Che si è girato spesso verso il suo angolo per ribadire quanto fosse stanco. «Lo sa pure quello del bar che non ce la fai più», gli ha risposto scherzando il suo allenatore Simone Tartarini, consigliandogli di alzare il livello della sua risposta. C’è stato infatti un ampio periodo di partita in cui Lorenzo, sul servizio dell’avversario, si è limitato a buttarla di là, per poi cominciare a trovare delle soluzioni dal secondo o terzo colpo. In questo modo, però, non ha potuto comandare lo scambio, di fatto si è adeguato alle scelte dell’avversario.

La sua bravura è stata quella di rimanere concentrato, di non lasciar scorrere la partita. Istante dopo istante, punto dopo punto, ha costruito la rimonta partendo dal servizio. Lo ha sempre mantenuto, conscio che prima o poi la sua chance per breakare sarebbe arrivata. Lo dice la storia di De Minaur, un giocatore molto solido che magari non avrà mai giornate straordinarie, ma allo stesso tempo raramente si concede dei passaggi a vuoto. E che però, quando va a rete, non è sempre perfetto. È quello che è capitato nel nono game del terzo set. Sul 30-15, a due punti dal match, l’australiano ha sbagliato una volée centrale abbastanza comoda, consentendo a Musetti di beffarlo con un lob visionario che ha pizzicato la riga di fondo. Grazie a questa super giocata, si è riacceso anche il pubblico che ha cominciato con il più classico dei “Lo-ren-zo, Lo-ren-zo”. Il numero nove del mondo, dal canto suo, ha ripreso fiducia, alzando la velocità dei colpi e facendo male con il passante, sia lungolinea che incrociato. Così ha trovato il break del pareggio, da cui non si è più voltato indietro. Superato abbastanza agilmente il turno di servizio, ha messo pressione subito a De Minaur, prendendosi due match point sul 40-15 e sul 40-30, annullati dal 26enne di Sidney. Musetti, entrato in una bolla, non si è scomposto, portando il game ai vantaggi e chiudendo con un passante incrociato meraviglioso. Alla fine, la vittoria per 7-5, 3-6, 7-5 gli permette di restare ancora in corsa per le semifinali.

In due ore e 47 minuti Musetti ha mostrato tutto il meglio del suo repertorio. È stato protagonista anche dello scambio più bello del torneo, almeno finora, un punto lunghisimo pieno di rovesci tagliati, smorzate e un tweener molto funzionale che stava per sorprendere De Minaur, bravo poi a smashare di dritto per poi accasciarsi sul cemento della Inalpi Arena esausto, come lo stesso Musetti. Tra gli highlights di Lorenzo anche un grande passante lungolinea in recupero e una serie di volée incrociate a chiudere i 15. «Sono contento di essere qui, ho sofferto un po’ la stanchezza dal secondo set ma volevo esserci», ha rivelato nel post partita. «Ho fatto un salto di qualità, qualche anno fa non avrei mai vinto una partita così». È questo il segreto di Pulcinella di Musetti. Ok il servizio, ok la potenza nel rovescio ma il vero miglioramento che gli ha permesso di stare stabilmente nei Top 10 è lo switch a livello mentale. La capacità di star lì fino alla fine. Lo slogan della Juventus, di cui è tifoso, ma anche la frase che ha scritto sulla telecamera a fine incontro. Tre semplici parole che raccontano uno dei più importanti successi della sua carriera. A far parlare le emozioni ci ha pensato chi gli sta accanto.

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