Per le condizioni in cui era, pensare all’impresa di sconfiggere un Alcaraz come quello arrivato a Torino, beh, era quasi impossibile. Eppure, per Lorenzo Musetti, la seconda sconfitta alle Finals sarà un’esperienza formativa. Era la sua prima partecipazione al torneo di fine anno, dopo una rincorsa estenuante che ha alternato il suo equilibrio atletico nelle ultime settimane, eppure il tennista italiano è rimasto in partita contro il nuovo-vecchio numero uno del mondo. Battendo Musetti, infatti, lo spagnolo si è ripreso la vetta della classifica ATP. O meglio: adesso è sicuro di chiudere l’anno in prima posizione.
Nonostante tutto, Alcaraz non si è portato a casa il match facilmente. Anzi se l’è dovuta sudare fino al decimo game del primo set. Un gioco lunghissimo, fatto di scambi infiniti, in cui Musetti è crollato solo alla distanza, complice anche la fatica della rimonta con De Minaur. Fino a lì, però, il tennista italiano aveva tenuto bene il campo, non era mai andato sotto pressione, nonostante il piano gara di Alcaraz fosse chiarissimo fin dall’inizio: cambiare lato velocemente e far correre l’avversario. Grazie a un sevizio cresciuto e divenuto ormai affidabile, il numero otto del mondo ha potuto accorciare lo scambio, restando stabilmente dentro la partita. Anche perché sia il dritto (un solo vincente) sia le sue classiche variazioni di ritmo si sono viste poco. Alcaraz è stato infatti bravissimo a tenere alta l’intensità e soprattutto la potenza dei suoi colpi, sempre molto profondi. Per Musetti, fare quel passo dentro al campo rispondendo in maniera efficace è stato il preludio a un incubo: lui avanzava e arrivavano bordate. E se indietreggiava, Alcaraz si apriva il campo e chiudeva il punto.