Il grande tennis e la faccia affamata di Carlos Alcaraz sono il preludio a una finale imperdibile contro Jannik Sinner

Lo spagnolo ha battuto Auger-Aliassime in modo netto e autoritario.
di Redazione Undici 16 Novembre 2025 alle 02:06

L’espressione con cui Carlos Alcaraz si è presentato alla Inalpi Arena era un manifesto programmatico delle sue idee di serata. Il primo giocatore del ranking ha affrontato la semifinale delle ATP Finals come un vero numero uno, spegnendo dall’inizio le speranze di Auger-Aliassime – che nelle ultime settimane sembrava l’unico capace di poter mettere in difficoltà Sinner e Alcaraz. Eppure il ritmo impresso dallo spagnolo è stato insostenibile per il tennista canadese, che a sua volta sembrava perfettamente consapevole di essere al suo limite. Un confine comunque lontano da quello di Carlos che ci teneva a centrare una finale in un torneo spesso indigesto per lui.

Alcaraz è partito con il turbo. Passato serenamente il primo turno di servizio, con battute fino a 206 km/h, ha risposto splendidamente, mettendo subito tanta pressione a Auger-Aliassime con tre palle break, tutte annullate dal canadese con tre meravigliosi servizi vincenti. Più il numero otto del mondo batteva forte, più il numero uno rispondeva a tono. Per tutto il primo set, ad Auger-Aliassime è parso di giocare contro un muro che colpiva magnificamente di dritto e rovescio. Non è riuscito neanche a fare la differenza con il servizio, nonostante delle bordate laterali sulla riga.

Alcaraz, però, pareva volare sul cemento di Torino, arrivando dovunque, anche all’incrocio delle linee, per poi liberare un dritto capace di spostare l’aria. Appena ha toccato il rovescio Auger-Aliasssime ha fatto danni, permettendo all’avversario di scivolare a destra e sinistra e sfondare o in diagonale o con il passante lungolinea. Paradossalmente è andato in difficoltà al servizio sul 5-2, con il cambio campo e le palline nuove. Alcaraz è entrato in campo famelico e desideroso di andarsi a prendere ogni singolo 15, più che di controllare la partita. La faccia del campione di Murcia era di quelle che più cattive non si può. Alla fine del primo set, concluso da Carlos con un doppio break per un 6-2 in 37 minuti, Auger-Aliassime si è girato verso il suo angolo, tra lo sconsolato e il divertito. Forse si è goduto anche lui il mix di spettacolo offerto da Alcaraz tra passsanti affilati, diagonali strettissime, smorzate incantevoli e flash di dritto profondi, a incrociare. Il tutto, ovviamente, ad almeno 150 km/h.

Il secondo parziale è iniziato come era finito il primo, con Alcaraz a martellare. Carlos ha perso il primo punto sbagliando un serve and volley, poi è salito il livello del suo servizio e non si è giocato più: turno tenuto a 15. Per provare a stare attaccato allo spagnolo, Auger-Aliassime ha ottimizzato i suoi punti di forza, come il servizio, ma la risposta di Alcaraz, veloce e con un minimo di rotazione, ha spesso mandato fuori giri il canadese che si è fatto prendere dall’ansia e ha perso lucidità, sbagliando diversi dritti piuttosto comodi. Carlos, dopo un leggero calo fisiologico, ha riacceso i giri del motore, alzando il volume dello scambio a suo piacimento. Curioso come l’indicazione di spingere sia arrivata dalla panchina dopo i primissimi spiragli di deconcentrazione. Evidentemente lo conoscono e sanno che, quando si sente in controllo del match, prova delle soluzioni fin troppo ricercate.

Auger-Aliassime ha comunque tenuto l’accelerazione dello spagnolo, lavorando sui cambi lungolinea e cercando di mandarli più profondi possibile. Una scelta azzeccata che gli ha liberato il braccio e gli ha consentito di variare meglio i colpi, alcuni splendidi come la volée alta di rovescio incrociata con cui si è preso il 4-4 a metà set. La crescita del canadese non ha scomposto per niente, Alcaraz che ha approfittato del cambio delle palle vincwnso a zero il game del 5-4 e soprattutto breakando nel successivo, conquistando così la prima finale della sua carriera alle Finals. Auger-Aliassime è stato tradito dal suo colpo preferito, il dritto in campo aperto, finito due volte in corridoio. «Ci saranno almeno 3-4 persone che tiferanno per me», ha scherzato lo spagnolo a fine match. «Contro Sinner sarà davvero complicata, gioca davvero alla grande su questa superficie. Sono felice di affrontarlo di nuovo. Devo concentrarmi per mettere in campo il miglior tennis. Il mio obiettivo è batterlo, non sarà facile». Se domani (ore 18) Carlos entrerà in campo con questa faccia, sarà davvero una finale da sogno, l’ennesimo duello infernale dei due Avengers che stanno dominando il tennis da due anni. E promettono di farlo per quelli a venire.

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