Scatto bruciante sull’out di destra, doppio passo e sassata sotto la traversa. All’improvviso, il pubblico di Stamford Bridge si alza in piedi ad acclamare il nome di Estêvão Willian: una saetta sulla notte di Champions, il nuovo oro del Chelsea che travolge per 3-0 il Barcellona. Ha 18 anni appena, è un attaccante brasiliano cresciuto nel mito di Messi – la classe non ha confini, d’altronde – e sta irrompendo nel calcio europeo con impressionante precocità. Un dato su tutti: Estêvão è il terzo teenager a segnare tre gol nelle sue prime tre partite di sempre in Champions League dopo Mbappé e Haaland. Non proprio gli ultimi arrivati.
E pensare che, a proposito del suo impiego contro i blaugrana, Enzo Maresca aveva scherzato così alla vigilia: «Se Estêvão è deluso per non aver giocato in campionato contro il Burnley, allora non scenderà in campo nemmeno contro il Barça». Chiaramente una battuta, detta col sorriso e la consapevolezza di chi allena tutti i giorni un talento del genere. Veloce, estremamente tecnico, con una gran visione di gioco e soprattutto una personalità non comune alla sua età. Altrimenti non si ridicolizza in malo modo – eppure pulitissimo, per pura bravura – due promettenti difensori come Balde e Cubarsí. E non si stravince lo scontro a distanza con il coetaneo Yamal: chiaro, un semplice scontro diretto non significa granché – e tutti i record frantumati dal 10 del Barcellona restano lontano anni luce – ma probabilmente non esistono altri classe 2007 in grado di mettere così in ombra, per 90 minuti, il prodigioso Lamine.
Estêvão invece esce da un martedì sera da favola con la palma da Man of the Match e la consapevolezza di avere non solo il futuro, ma già il presente a portata di mano. «Tutto è successo così rapidamente per me, ancora prima che lo realizzassi», ha raccontato il ragazzo visibilmente raggiante (come chiunque al suo posto, se finisse per battere il Barcellona nell’anno del diploma di maturità). «Il gol? Ho trovato un po’ di spazio, mi sono fatto strada e il resto è venuto da sé. Spero di segnarne tanti altri: è un momento davvero speciale della mia carriera. Decisamente il migliore finora, pure davanti agli occhi della mia famiglia».
Estro e caratteristiche da bello de notte, visto che delle sue quattro reti segnate finora con la maglia dei Blues ben tre sono arrivate nella massima competizione europea. Era difficile immaginare un avvio migliore, nonostante le alte aspettative sul suo conto: Estêvão era arrivato in estate dal Palmeiras per la notevole cifra di 34 milioni più 23 di bonus, ma a conti fatti potrebbero perfino rivelarsi pochi. Maresca lo sta valorizzando al massimo. E Ancelotti ne sta già facendo un punto fermo della Seleção: sono già cinque i suoi gol nelle ultime sei presenze in Nazionale. Il Mondiale americano è dietro l’angolo e potrebbe vederlo subito protagonista – chissà, magari davanti agli occhi del suo idolo Messi. Ma intanto c’è il Chelsea. E se queste sono le premesse, Estêvão continuerà a meravigliarlo. Da un big match all’altro.