È stata la giocata del sabato di calcio internazionale. Controllo, accelerazione, sterzata e soprattutto cross di rabona. Un traversone perfetto per la testa di Foden, non certo un gigante. Rayan Cherki si è inventato un’azione extra lusso, molto sfarzosa, per cui tutti, a cominciare dal suo allenatore Guardiola, sono impazziti. Anche perché il mix di tecnica, controllo e fantasia mostrata dall’ex Lione è risultato decisivo e per centrare il 3-0 e non rischiare nulla nel finale.
Con l’Arsenal sconfitto dall’Aston Villa, il Manchester City si è ritrovato così a due punti dalla vetta, accolto dall’applauso convinto dei tifosi per la magia del giovane francese. Pep Guardiola, entusiasta della prova del suo talento ventiduenne, non ha trattenuto gli elogi: «Rayan è un giocatore eccezionale, molto giovane ma con una grande personalità. Negli ultimi trenta metri ha qualcosa di speciale. Ciò che ammiro di più però non sono le sue giocate: ho imparato da Messi che la cosa più importante è non sbagliare le cose semplici. Voglio che i miei giocatori facciano bene ciò che è semplice, poi il talento farà il resto. Ma se non lavora ora, sarà un problema».
Come sottolineato dal giornale inglese The Guardian, un po’ di bastone e un po’ di carota. E viene spontaneo chiedersi se, continuando a crescere così, Cherki potrà essere l’arma che permetterà al City di spezzare ancora una volta i sogni dell’Arsenal. In una giornata in cui Guardiola ha apprezzato tanto la prestazione del suo numero 10 quanto l’assenza di crolli difensivi, non sono mancati richiami al recente 5-4 contro il Fulham: «Savinho martedì ha perso un pallone e non è rientrato. Oggi ne ha persi un paio e due secondi dopo faceva il terzino. Giocherà tanti minuti» ha sottolineato Pep.
Il Sunderland, arrivato forte di pareggi contro Liverpool e Arsenal e della vittoria sul Chelsea, ha subito una lesione forse un po’ troppo pesante per il gioco espresso, chiudendo tra l’altro in dieci per il rosso a Luke O’Nien in pieno recupero per un fallo su Matheus Nunes. Intanto Foden, onnipresente, chiedeva palla ovunque: nell’area avversaria per colpire di testa o all’altezza della metà campo per far ripartire l’azione. Una combinazione con Doku lo aveva già mandato vicino al gol, mentre il City, pur controllando oltre il 65% del possesso, faticava a trovare ritmo.
La partita si è sbloccata grazie a un’iniziativa di Rúben Dias, che da circa 25 metri ha lasciato partire un tiro potente e angolato, forse deviato, imprendibile per Roefs. È stato il secondo gol del portoghese in questa Premier League dopo quello segnato a novembre a Newcastle. Quattro minuti più tardi, da un corner di Foden, Gvardiol ha firmato il raddoppio con un colpo di testa preciso.
Guardiola ha poi inserito un’ulteriore variante tattica, portando Bernardo Silva centralmente per formare un trio di rifinitori con Foden e Cherki, autore di una serie di giocate che ha fatto girare la testa alla difesa ospite. Ma l’allenatore non avrà gradito il successivo momento di caos, con Doku che ha colpito il palo, Dias che si è fatto scippare il pallone da Isidor, errore su cui ci ha messo una pezza un super Donnarumma e Xhaka che a sua volta ha mandato un tiro sul legno.
Nel finale, ancora Cherki ha deliziato il pubblico con una serie di dribbling nell’area del Sunderland prima di servire Haaland, murato sulla linea da Geertruida. Poi è arrivato il colpo del k.o: la rabona del francese per Foden, terzo gol e consacrazione di un pomeriggio che ha mostrato perché Guardiola considera Cherki una delle pietre su cui costruire il futuro del Manchester City.