Non è vero che Chiesa deve giocare un’altra partita per ricevere la medaglia della Premier League

Nessuno scoglio regolamentare: la lega assegna 40 medaglie alla squadra vincitrice del campionato, e il Liverpool potrebbe decidere di darla all'ex bianconero. Nonostante il limitato impiego.
di Redazione Undici
30 Aprile 2025

L’oro del campionato vale per tutti. Anche per Federico Chiesa, nonostante molte testate scrivano da giorni che non è così. Il regolamento della Premier League, sottolineano anche alla BBC, è chiaro. E ogni stagione prevede l’assegnazione di 40 medaglie complessive alla squadra vincitrice, quest’anno il Liverpool. Inoltre – è da qui che nasce l’inganno – una di queste medaglie deve essere garantita a ciascun giocatore che abbia totalizzato cinque o più presenze durante la competizione. E oggi Chiesa è fermo a quattro. Però nessuno vieta al club campione di distribuire quelle che restano a suo piacimento, tra membri dalla rosa e dello staff. Facendo un rapido calcolo in casa Reds, ce ne sarebbero in abbondanza. Senza scontentare nessuno.

Dopo il trionfo per 5-1 contro il Tottenham, che ha garantito a Salah e compagni la matematica conquista della seconda Premier nella storia del Liverpool, è arrivato il momento dei sorrisi. Cerimonie e festeggiamenti. Medaglia al collo già sicura per i 21 protagonisti della cavalcata – da Alisson a Gakpo, passando per i gregari – schierati in almeno cinque partite. A questi si aggiungeranno sicuramente Arne Slot, l’allenatore artefice del trionfo al primo colpo, più i suoi due assistenti Sipke Hulshoff e John Heitinga. Altri tre membri dello staff tecnico vengono dati per certi, dai preparatori atletici a quello dei portieri. Restano ancora 14 medaglie a disposizione.

Statistiche alla mano, Chiesa a questo punto sarebbe il primo della lista. Dietro di lui ci sono soltanto altri due giocatori ad aver assaggiato questa Premier League, con una sola apparizione: il terzo portiere Vitezslav Jaros e il giovane attaccante Jayden Danns, ora in prestito al Sunderland. Aggiungiamoci pure le restanti nuove leve in maglia Reds, con qualche apparizione nelle altre competizioni stagionali: Kone-Doherty, Mabaya, McConnell, Morton, Ngumoha, Nallo, Nyoni. Anche così, al Liverpool avanzerebbero ancora tre medaglie. Ciò non cambia la panoramica dell’annata grigia di Chiesa, 12 partite e due gol complessivi, quasi sempre ai margini del progetto tecnico dei Reds sin dal suo arrivo. Ma da qui a privarlo da un premio simbolico, dopo nove mesi a condividere spogliatoio e allenamenti con Salah e soci, beh, sarebbe stato davvero ingiusto. E infatti non è così.

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