I tifosi del Barça contro i turisti al Camp Nou

Si mescolano al pubblico blaugrana, indossano sciarpe di altre squadre, esultano ai gol avversari: contro il Real Madrid il caso più eclatante.

Non c’è niente di peggio che incassare un gol all’ultimo minuto, per giunta nella partita più importante della stagione, contro gli storici rivali. Quando Sergio Ramos ha insaccato di testa la rete dell’1-1 al Camp Nou, che mantiene il vantaggio di sei punti del Real Madrid sul Barcellona, molta gente tra gli spalti ha esultato, anche quelli non assiepati nel settore riservato ai tifosi ospiti. Si è trattato, piuttosto, di semplici turisti, di passaggio a Barcellona e attirati dal fascino del Clásico: non hanno, però, pensato al fatto che quella simpatia potesse risultare sgradita al pubblico di casa, soprattutto considerata l’importanza della partita.

 

È esattamente quello che l’associazione di tifosi del Barcellona “Seguiment FCB” ha voluto ribadire all’indomani della partita. Il comunicato della peña ha criticato aspramente l’enorme afflusso di turisti, seduti un po’ ovunque tra gli spalti del Camp Nou: «L’impatto del pubblico sulla partita è stato rovinato dalla massiccia presenza di turisti in tutti i settori dello stadio, molti dei quali totalmente disinteressati allo svolgimento della partita. La cosa peggiore è stata il fatto che alcuni di loro manifestavano apertamente la loro simpatia per la squadra avversaria, indossando sciarpe o magliette. La loro esultanza al momento del gol degli ospiti ha creato un clima di tensione insolito. Storicamente, i tifosi del Barcellona avevano già vissuto scene di questo tipo in partite di Champions League contro avversari inglesi, ma il fatto che il problema si sia ripresentato contro gli storici rivali supera qualsiasi limite». La soluzione, secondo l’associazione, sarebbe un’assegnazione più razionale dei biglietti, soprattutto in occasione delle partite contro il Real Madrid: preferenze accordate ai soci non abbonati e agli appartenenti a una delle peñas blaugrana, con prezzi ridotti, e anche un controllo dei vessilli che entrano nelle gradinate, perché «il Barcellona non può essere un negozio per terzi».