Lo sfortunato ritorno di Rosicky allo Sparta Praga

di Redazione Undici

Il modo lieve e soffice di giocare il pallone, a cui Tomas Rosicky ci ha abituato, dà l’idea di un giocatore a cui è connaturata una specifica dose di poeticità. La stessa che il calciatore ceco ha incoraggiato quando in estate, dopo 15 anni e mezzo trascorsi tra Borussia Dortmund e Arsenal, ha deciso di tornare nel suo Sparta Praga, la squadra della sua città dove è cresciuto calcisticamente e dove ha mosso i primi passi da professionista. A 36 anni, una scelta di cuore, per chiudere nel modo più congeniale una carriera che lo ha visto vincere due campionati cechi, una Bundesliga, due Fa Cup e due Community Shield. Peccato che i piani di Rosicky siano stati ostacolati dai suoi problemi fisici, che spesso lo hanno condizionato anche nel pieno della sua carriera: il centrocampista, nella sua nuova avventura con lo Sparta, è sceso in campo per appena 19 minuti, in una partita di campionato contro il Mlada Boleslav giocata a settembre.

Gli anni migliori, quelli all’Arsenal

Rosicky si è sottoposto a un intervento chirurgico al tendine d’Achille, già in passato operato, chiudendo così anzitempo la sua stagione. Il ceco non ha parlato di ipotesi di ritiro, rilanciando, invece, l’idea di un ritorno in campo una volta recuperato dall’infortunio: «I miei problemi fisici non danno segni di miglioramento. All’inizio le cose sembravano andare bene, ma poi, sfortunatamente, sono stato costretto a tornare in infermeria. L’operazione, a questo punto, è stata inevitabile. Finché c’è speranza, un uomo deve lottare: semplicemente, ci proverò ancora. Sono cresciuto qui e lo Sparta mi ha insegnato a non arrendermi mai».

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