Jeremy Corbyn ha parlato di Arsenal e razzismo

È stato intervistato dal canale Youtube Copa90.

Il canale Youtube Copa90 ha incontrato per un’intervista Jeremy Corbyn, dal 2015 leader del partito Laburista e dell’opposizione nel Parlamento britannico. Tra i primi temi trattati ci sono la passione per l’Arsenal e la lotta al razzismo. «Il calcio è il più grande sport al mondo. Io ci ho giocato. Quando mi sono trasferito a Londra i livelli di razzismo nella società e nei campi erano terribili. C’erano scherzi razzisti in televisione, razzismo nei giornali e nelle curve. Certo c’erano parecchi giocatori di colore e la loro presenza in campo ha aiutato a lanciare un messaggio forte nella società», ha detto Corbyn. L’Arsenal è, storicamente, uno dei club che si è mosso con più sforzi per contrastare il razzismo. Sul prossimo Mondiale in Russia, Corbyn ha detto: «La Coppa del mondo è un evento dalla portata incredibile per il mondo intero, deve lanciare un segnale: qualsiasi forma di razzismo deve portare alla sospensione della partita, gli autori devono essere espulsi dagli stadi e qualsiasi insulto da parte di calciatori deve portare al cartellino rosso».

Corbyn si è anche detto contento del mercato dell’Arsenal, dell’estensione di contratto di Özil, del potenziale di Lacazette e del fatto che alla fine si sia risolta la grana Alexis Sánchez: «Ho sperato in una grande squadra con lui, il francese e Özil insieme, ma Alexis voleva chiaramente andare via, con l’estensione di Özil credo che ora abbiamo un ambiente migliore».

Sulla Coppa del mondo, ovviamente, spera nell’Inghilterra ma «alla fine credo vincerà una tra Brasile o Germania». Se potesse scegliere un calciatore del passato dell’Arsenal sceglierebbe Jens Lehmann, l’ex portiere dei Gunners: «Un ragazzo molto interessante. Essere un portiere è la cosa più difficile perché devi concentrarti per tutta la partita e la maggior parte delle volte non hai molto da fare: inizi a pensare al socialismo, al tempo…». Chi vincerebbe in una sfida ai calci di rigore tra lui e Theresa May? «Vorrei poter dire io, ma sto cominciando ad avere dei dubbi a riguardo».