Cosa c’è nel nuovo numero di Undici

Una grafica completamente rinnovata, interviste a Alisson, Barella, Orsolini, Carlo Osti e molto altro.

È passato un po’ di tempo dal numero 19, l’ultimo del 2017, e questo primo numero del 2018, il ventesimo. Ci sono molte ragioni editoriali e non soltanto dietro questa attesa che è stata di tre mesi, più o meno, anziché i soliti due. Quella più lampante è che, arrivati a questo punto, che è il traguardo del numero 20, abbiamo deciso che era il caso di rinnovare un po’ la grafica di Undici. La forma, ve ne sarete accorti se seguite questa rivista, è una categoria per noi importantissima, tanto quanto il contenuto. E crediamo che il miglioramento del discorso sportivo (ma anche culturale), in Italia, debba necessariamente passare anche da una maggiore attenzione alla forma. Insomma, abbiamo rifatto i vestiti a Undici. Ma passiamo ai contenuti.

Raccontare i portieri è diversi e, per molti versi, più avvincente e interessante che raccontare gli altri ruoli, soprattutto in un’epoca come questa in cui il ruolo sta cambiando e sta andando ridefinendosi di mese in mese. Uno dei maggiori esponenti di questa nuova onda di numeri uno è il titolare della Roma e della Nazionale brasiliana: Alisson Becker. L’abbiamo incontrato una mattina a Trigoria e abbiamo parlato con lui del presente e del futuro del suo ruolo, ma anche delle responsabilità che un portiere deve darsi e deve sopportare, dei suoi sogni – Alisson sarà il titolare del Brasile ai Mondiali russi nel 2018 – e delle cose che non gli piacciono del calcio di oggi. L’intervista è di Tommaso Giagni, le fotografie di Ilaria Magliocchetti Lombi.

Non ci siamo fermati qui, con le interviste: siamo andati a Bogliasco a capire come lavora Carlo Osti, il ds della Sampdoria, la squadra che negli ultimi anni sta lanciando nel calcio giovani di talento e successo, da Schick a Skriniar fino a Torreira (testo di Simone Torricini, fotografie di Fabrizio Albertini). E a proposito di giovani, abbiamo riunito in uno studio due dei più promettenti talenti dell’Italia del futuro, Riccardo Orsolini e Nicolò Barella, che hanno parlato rispettivamente con Oscar Cini e Mario Capello. Fotografie di Claudia Ferri.

Poi, il nostro solito contributo sul tifo, questa volta da Bergamo, firmato da Cristiano Gatti, e l’incontro con un grande tifoso ma del Torino: Piero Chiambretti, che ha parlato con Francesco Paolo Giordano di televisione e Toro, di ironia e coraggio (le foto sono di Riccardo Meroni). James Horncastle, invece, ha analizzato lo strano e difficile momento di José Mourinho, che sta cercando, forse, una nuova identità. Un salto (con Michele Chicco) nell’economia dei fondi di investimento che stanno puntando sui grandi club, cambiando il business model di chi gestisce una squadra di calcio, e poi un passaggio in un altro tipo di business: quello del cibo: Fabrizio Gabrielli (con le illustrazioni di Sarah Mazzetti) si è tuffato nel rapporto che i calciatori hanno con la tavola, ovvero cosa mangiano, come cucinano, e come la loro vita si rapporta al food.

Infine, Claudia Durastanti racconta Tonya Harding, la pattinatrice su cui è appena uscito un apprezzato biopic, Paolo Condò sul fallimento del Brasile ai Mondiali 2006, un portfolio di Alessandro Simonetti dai campi da calcio abbandonati a New York, uno speciale Formula Uno dedicato ad Alonso, ai rivali di Hamilton e alle novità che ci aspettano in questa stagione. E il consueto inserto Squadra Italia, in collaborazione con Eni e Figc, in cui esploriamo il mondo dell’arbitraggio e del Var con, tra le altre cose, un’intervista esclusiva a Roberto Rosetti, responsabile italiano del Video Assistant Referee.

Ci vediamo in edicola!