Salah ha interrotto il Ramadán per la finale di Champions

Il fisioterapista del Liverpool ha svelato che l'egiziano riprenderà il digiuno solo dopo la partita con il Real Madrid.

All’inizio di maggio, un bellissimo pezzo del New York Times raccontava come Mohamed Salah, egiziano e musulmano, stesse «abbattendo le barriere culturali un gol dopo l’altro»: in una Gran Bretagna segnata da un’islamofobia sempre più crescente, le prestazioni dell’attaccante del Liverpool rendono contenti addirittura gli islamici tifosi dell’Everton, la squadra rivale dei Reds. Ma tra i doveri di ogni musulmano praticante c’è anche il Ramadán, il mese di digiuno dall’alba al tramonto che quest’anno è iniziato il 16 maggio e terminerà il 14 giugno.

Domani, sabato 26 maggio, il Liverpool di Salah sfiderà il Real Madrid nella finale di Champions League. Salah e Sadio Mané, che insieme a Roberto Firmino fanno parte del tridente più prolifico di sempre in Europa con 29 gol in questa edizione del torneo, sono entrambi musulmani e stanno osservando il Ramadán. Nelle scorse ore sembrava confermato che Salah non avrebbe bloccato il digiuno nonostante l’importanza della partita, ma oggi il fisioterapista dei Reds, Ruben Pons, ha detto alla radio spagnola Onda Cero: «Lo ha interrotto giovedì, venerdì e sabato, è stato studiato un piano speciale, poi lo riprenderà dopo la finale».

Non ci sono informazioni, invece, sulle scelte di Sané. Non avrà questi problemi il Real Madrid: Karim Benzema, anche lui musulmano, ha rinunciato da anni al Ramadán proprio per il suo status di calciatore professionista.