Adesso che è fuori dalla Conference League, l’Aston Villa può concentrarsi sui suoi pessimi conti economici

Centoquaranta milioni di euro di perdite: più di chiunque altro in Europa.

Nella mente dei tifosi dell’Aston Villa è ancora fresca l’eliminazione subita nella semifinale di Conference League per mano dei greci dell’Olympiakos. Gli inglesi si possono però consolare (per modo di dire) con un altro trofeo, e possono stare certi che nessuno cercherà di portarglielo via: il club allenato da Unai Emery è infatti la società calcistica che ha generato più perdite in assoluto nel corso della stagione 2022/2023. Stando a quanto riporta El Confidencial — che cita a sua volta il portale specializzato 2Playbook — l’Aston Villa ha realizzato un passivo di 140 milioni di euro nonostante una crescita del fatturato del 22 per cento. Sul podio insieme agli inglesi possiamo trovare anche la Juventus, che ha generato perdite per 111 milioni, e il Paris Saint Germain, che si posiziona subito sotto, con 110 milioni di passivo.

La situazione dell’Aston Villa — nonostante un fatturato che è aumentato fino a 255 milioni di euro — è stata spiegata dal club adducendo alle perdite generate dal calciomercato (circa 50 milioni), oltre che con l’aumento del 42 per cento delle spese per il personale e a un investimento di circa 16 milioni di euro per i lavori di ammodernamento del Villa Park, uno degli stadi già selezionati per ospitare alcune partite di Euro 2028. I Villans se la passano peggio anche delle Big Six inglesi, dove spiccano i passivi di oltre 100 milioni del Tottenham e del Chelsea; da segnalare anche i 105 milioni e i 94 milioni rispettivamente del Leicester e del Southampton, che chiudono la top five delle squadre inglesi più in perdita nonostante nelle stagione 2022/2023 siano retrocesse in Championship.

In Serie A come detto la società più in rosso è stata la Juventus, con 111 milioni di perdite. Sul podio sono salite anche la Roma (103 milioni) e l’Inter (85 milioni), mentre curiosamente al terzo posto in assoluto c’è il Parma, che ha fatto registrare un passivo di 94 milioni di euro nonostante giocasse in Serie B. Non se la passano benissimo nemmeno il Monza e il Genoa, che chiudono la classifica delle più con 65 e 62 milioni di rosso. In Francia invece, oltre ai 110 milioni del Psg, perdite significative sono state inserite a bilancio anche dal Lione, con 94 milioni, e dal Nizza, che chiude il podio francese con 64 milioni. Stando sempre a quanto riportato da El Confidencial, in virtù di questa pessima gestione finanziaria, sia il governo inglese che quello italiano stanno valutando di creare delle organizzazioni indipendenti per supervisionare le finanze delle società calcistiche, nel perseguimento della sostenibilità economica a breve termine.

Un esempio virtuoso arriva invece dalla Liga e dalla Bundesliga: nell’ottica di una fase di ripresa economica prioritaria dovuta alla crisi post pandemia, le squadre spagnole e quelle tedesche hanno fatto registrare un utile complessivo rispettivamente di 200 e di 42 milioni di euro. Per tutti quelli che sostengono con convinzione che per essere competitivi i soldi vanno spesi, vi ricordiamo che in finale di Champions League ci sono il Real Madrid e il Borussia Dortmund.