Ormai il punto di riferimento della Premier League è piuttosto chiaro. Il campionato inglese guarda molto agli sport americani, in particolare l’NBA. L’ultima tendenza va proprio in questa direzione. La Premier, infatti, si sta preparando a un cambiamento epocale. Come riportato dal Guardian, in vista dell’inizio del nuovo contratto televisivo nazionale, da 6,7 miliardi di sterline in quattro anni (al via da agosto), i club sono stati invitati a concedere un maggiore accesso alle emittenti: tra le richieste figurano riprese dagli spogliatoi e interviste ai giocatori durante la partita. Una prassi che negli USA è sdoganata da diversi anni.
Le nuove esigenze arrivano soprattutto da Sky Sports e TNT Sports, che trasmetteranno centinaia di gare live e vogliono offrire agli abbonati un’esperienza a 360 gradi. La Premier League ha già avviato consultazioni con i club, sperando di raggiungere un accordo prima della prossima assemblea generale del campionato. Obiettivo non facile, anche perché non tutti sono d’accordo. Se qualche società si sono dette più aperte a una maggiore presenza delle telecamere negli spogliatoi, alcuni allenatori si oppongono con decisione, considerandoli un “luogo sacro” per la squadra. In particolare, le cosiddette “Big Six” (Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Liverpool e Tottenham) avrebbero espresso riserve, temendo che i diversi contenuti esclusivi possano essere sottratti ai propri canali ufficiali, preziosi strumenti di marketing e branding. Segno che anche Oltremanica, come dire, sono gli stessi club che desiderano gestire quanto più possibile la loro comunicazione.
Secondo il regolamento della Premier League, almeno 14 dei 20 club devono essere favorevoli per approvare un nuovo impegno contrattuale con i broadcaster. Se tutte le altre squadre votassero compatte per il sì, non ci sarebbe quindi possibilità, per le sei grandi, di ribaltare la decisione. Il piano della lega prevede che ogni club permetta, in almeno due partite casalinghe a stagione, uno dei seguenti scenari: l’accesso alle riprese dallo spogliatoio, un’intervista a un giocatore durante l’intervallo e un paio di battute con un giocatore appena sostituito.
Il proposito è accontentare gli operatori televisivi senza stravolgere completamente la routine delle squadre. La priorità delle emittenti rimane comunque lo spogliatoio, ma gli altri format sono stati pensati come compromesso per convincere i club più restii. La Premier League ha fatto sapere che, senza una maggiore apertura, il valore dei diritti televisivi potrebbe diminuire nei prossimi cicli. Ergo, meno soldi per tutti. Nonostante l’aumento complessivo del valore per la prossima stagione, l’incremento è stato possibile solo aggiungendo 70 partite in più trasmesse in diretta ogni anno. Il prezzo medio pagato per gara è però sceso: da 10,19 milioni (tra il 2016 e il 2019) a 6,2 milioni di sterline nella prossima finestra quadriennale.
Anche i diritti internazionali, in crescita e valutati 6,5 miliardi di sterline per il periodo 2025–2028, portano con sé nuove pressioni: NBC negli Stati Uniti, ad esempio, ha già avanzato richieste simili. Alcuni club hanno già testato alcune delle novità richieste. Brentford, Brighton, Wolves e Nottingham Forest hanno sperimentato l’uso di telecamere negli spogliatoi negli ultimi due anni. La squadra campione della Premier è inoltre obbligata a consentire le riprese dei festeggiamenti post-trofeo all’interno dello spogliatoio.
Il Bournemouth è stato il primo club a concedere un’intervista a un giocatore appena sostituito: Marcus Tavernier ha parlato a Sky Sports dopo essere uscito nel match contro il Southampton lo scorso ottobre. Ancora più virale è stato l’audio del discorso motivazionale prepartita di Thomas Frank, tecnico del Brentford, prima della sfida contro l’Arsenal: TNT Sports l’ha pubblicato e ha fatto il giro del web. A partire dalla prossima stagione, Sky Sports trasmetterà almeno 215 partite in diretta, contro le 128 attuali. I broascaster chiedono dunque un prodotto più ricco per giustificare l’abbonamento agli spettatori. Una novità già confermata: le telecamere potranno entrare in campo per filmare le esultanze dopo i gol. Gli operatori con “Steadicam” – già autorizzati a entrare a partita finita – potranno catturare da vicino le reazioni dei calciatori, per un’esperienza ancora più coinvolgente. Un modello già sperimentato in Italia e Spagna.
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