Tra i 50 atleti più pagati del mondo non c’è neanche una donna

Nemmeno delle star come Simone Biles o Coco Gauff riescono a fare capolino fra le più ricche personalità dello sport: quella di Forbes una classifica interamente al maschile, comandata da CR7 e Steph Curry.

L’ultima fu Serena Williams, nel 2023. Da quel momento in avanti, per due anni di fila, non si è più registrata alcuna presenza femminile fra le 50 personalità dello sport più pagate al mondo. Anche nel 2025, la classifica stilata da Forbes annovera soltanto uomini: comanda Cristiano Ronaldo con dei proventi – stipendio più sponsorizzazioni – da 275 milioni di dollari. Completano il podio, a una certa distanza, Steph Curry dall’NBA (156 milioni) e l’ex pugile Tyson Fury (146). Oggi Messi è “soltanto” quinto, a quota 135 milioni, appena davanti a LeBron James. A seguire troviamo tanto football americano, basket, golf e più calcio del solito grazie ai faraonici contratti offerti dall’Arabia. Ma delle donne, come detto, nemmeno l’ombra.

Questo non significa – attenzione – che i compensi delle sportive non siano in crescita, a tutte le latitudini: la prima in graduatoria, anche se ben lontana dai paperoni al maschile, è la tennista americana Coco Gauff con 34,4 milioni di dollari stimati (il cinquantesimo uomo, il quarterback Russell Wilson, ne totalizza 53,6). Si tratta della terza cifra più alta mai registrata da Forbes, che monitora questi dati patrimoniali sin dal 1990: soltanto le colleghe Naomi Osaka e Serena Williams hanno intascato di più, entrambe nel 2021. Semplicemente, il tasso di crescita degli atleti uomini – vere e proprie aziende individuali – è notevolmente più alto, in termini assoluti . E questo contribuisce ad aumentare il gender gap.

È anche questione di sport, in ogni caso: nella Top-50 del 2025 non figura nemmeno un rappresentante del tennis, la disciplina che più di tutte ha contribuito a emancipare la categoria femminile anche sotto l’aspetto retributivo. Rispetto al football o al basket, tuttavia resta ancora un gradino sotto in termini di introiti per gli atleti. E così la ginnastica, dove la regina indiscussa Simone Biles si “ferma” a 11 milioni di dollari. Nel complesso, la panoramica dunque può far riflettere ma non deve sorprendere: soprattutto a questi livelli, stipendi e accordi di sponsorizzazione riflettono il complessivo potenziale economico dell’atleta. I numeri, insomma, li fa il mercato.

Le diseguaglianze di genere nello sport continuano a esistere, eccome, soprattutto nell’attività di base: invocare interventi normativi in questo senso, magari coinvolgendo le Federazioni internazionali per assicurare pari diritti, è un tema sempre attuale. Indignarsi invece – come sembra fare la stessa Forbes, in quest’altro articolo – perché Sabrina Ionescu guadagna sei milioni di dollari anziché 60 è francamente un po’ stucchevole. Se non fuori luogo: gli introiti delle prime venti sportive al mondo sono saliti di oltre il 20% nell’ultimo anno. Quelli dei primi cinquanta uomini soltanto del 9. Piaccia o no, anche questo lo definisce il mercato.

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