Il nuovo stadio della Roma

Non sarà un semplice campo da gioco, ma sarà il punto nodale di un'area interamente dedicata ai giallorossi. Con la nuova struttura la società di Pallotta fa il salto di qualità
di Francesco Paolo Giordano 15 Giugno 2015 alle 15:57

Lo chiamano già Colosseo. Bello, funzionale. E di proprietà. Il nuovo stadio della Roma è stato presentato in Campidoglio dall’establishment giallorosso: 52mila posti a sedere, possibilità di aumentare la capienza fino a 60mila, tribune vicine al campo, a nove metri di distanza. Un progetto pensato tre anni fa e che si districherà nei prossimi mesi attraverso tappe serrate e delineate: entro le prossime tre settimane il Comune darà l’ok, poi in sei mesi ci sarà anche l’avallo della Regione. A quel punto partiranno i lavori, che dovrebbero concludersi entro due anni.

 

La struttura

La costruzione dello stadio rientra nel progetto di riqualificazione dell’area di Tor di Valle, nell’area Sud della Capitale. Qui sorgerà un centro direzionale, all’interno del quale verrà inglobata l’area che interessa la Roma. In un’intervista a “Stadia”, il responsabile del progetto Mark Pannes ha svelato alcuni importanti dettagli. Come nel caso delle nuove maglie da gioco, si insiste sul legame con l’antica Roma. La Curva Sud, tradizionale ritrovo dei supporter più caldi, della capienza di 14.000 posti, si ispirerà a una struttura da anfiteatro. L’esterno dello stadio sarà rivestito di travertino, la pietra utilizzata per la costruzione del Colosseo. Nella stessa area, sorgerà anche il nuovo centro di allenamento e un campus dedicato ai giallorossi, così da permettere ai tifosi di vivere la squadra anche al di fuori del calendario delle partite. Saranno presenti un superstore, due ristoranti a tema legati alla storia giallorossa che si affacciano sui campi di allenamento, un museo del Club e una Hall of Fame, oltre a un quartiere dal nome “Convivium” con ristoranti, bar e negozi, Inoltre, un anfiteatro da 4.500 posti ospiterà al centro un maxischermo. Il progetto realizza un’idea concepita dallo storico presidente giallorosso Dino Viola, che nel 1987 aveva pensato a uno stadio «per i romani», che vivesse cioè anche al di fuori del calcio giocato.

Altra suggestione la straordinaria visibilità che avrà lo stadio e l’area tutta. Che è incastrata tra il centro, l’aeroporto e Ostia, e quindi subito percepita da chi arriva in città. Sorgeranno tre torri, che si staglieranno sullo stadio e delineeranno lo skyline della città: «Saranno collegate tramite un blocco di marmo», assicura l’architetto Daniel Libeskind.

Una foto pubblicata da AS Roma (@officialasroma) in data:

Aspetti economici

Per la costruzione dello stadio, verranno stanziati 400 milioni di euro, fondi interamente privati (altri 600 milioni saranno destinati al completamento dell’area circostante). Da qui all’inizio dei lavori, la Roma si accorderà con gli investitori in grado di sorreggere il progetto: «L’elenco è lungo e notevole, ma nomi non ne sveliamo», dice il presidente James Pallotta. «La Roma è proprietaria dello stadio attraverso una holding: gli introiti saranno maggiori di qualsiasi stadio in Italia». La società italiana che fattura maggiormente grazie allo stadio è la Juventus, con 41 milioni di euro racimolati all’anno: comunque lontano dalle big d’Europa, che sfondano addirittura quota 100 milioni, come nel caso di Manchester United, Barcellona e Real Madrid. Perciò, la Roma punta a scavalcare i bianconeri in questa speciale classifica: ragionevolmente, si può pensare a una cifra compresa tra i 60 e i 90 milioni (oggi i giallorossi non superano quota 30 milioni). Ricavi che arriveranno non solo da biglietteria e pubblicità ma che, come detto, si appoggeranno in buona parte sulla grande realtà commerciale che si affiancherà allo stadio, e che vivrà sette giorni su sette.

La capienza dell’impianto, inferiore di 20.000 posti rispetto all’Olimpico, non va vista nell’ottica di un ridimensionamento, ma di un preciso bilanciamento tra costi e ricavi. La Roma quest’anno ha avuto 40.000 spettatori di media (nei precedenti cinque anni ci si è attestati intorno alle 38.000 unità), e il numero massimo è stato raggiunto contro la Juventus e ammontava a 55.000. Un numero quindi attentamente ponderato e basato sulla concezione che uno stadio riempito per meno dell’85% mette a rischio la tenuta dell’investimento.

I protagonisti

«Una delle strutture più importanti in Italia per i prossimi decenni», ha sottolineato Pallotta. Che guarda al nuovo stadio come un’occasione di crescita sportiva del club: «Se vogliamo competere come un top club abbiamo bisogno di un nuovo stadio di proprietà».

«Prima di ritirarmi, voglio giocare nel nuovo stadio», aveva detto Francesco Totti in tempi non sospetti. Oggi il suo desiderio appare più vicino a prendere forma: «La nostra Roma avrà uno stadio che la rappresenterà nel mondo, come la nostra storia merita. Sarà il nostro Colosseo moderno, dove tutti i nostri tifosi e sportivi potranno godere di uno spettacolo sportivo con strutture all’avanguardia che renderanno la partita il momento di punta di una giornata di sport e di divertimento. Per tutti: in particolare per i bambini, che hanno il diritto di partecipare alle nostre partite nel migliore dei modi. Roma, la nostra città, merita di avere uno stadio del genere. Sarà la casa della Roma».

>

Leggi anche

Calcio
Come funziona la clausola di recompra che tiene legato Nico Paz al Real Madrid (e che il Como vorrebbe provare a modificare, ma è molto difficile)
Vendendo il talento argentino a titolo definitivo, i blancos si sono però assicurati ben tre opzioni di riacquisto a una modica cifra: la più probabile è nel 2026 e il Como sta facendo tutto il possibile per rinegoziare l'accordo.
di Redazione Undici
Calcio
Ci sono sempre più calciatori d’élite che lavorano con preparatori privati, e c’è il rischio che questa tendenza diventi un problema
Da Elanga a Alexander-Arnold, passando per Haaland, soprattutto in Premier League si fa largo fra i giocatori la tendenza a svolgere lavoro fisico extra. E questo a club e allenatori non piace.
di Redazione Undici
Calcio
Il Pafos qualificato in Champions League non è esattamente una favola calcistica
Il club cipriota è stato fondato solo undici anni fa, è di proprietà russa e fa parte di una multiproprietà calcistica.
di Emanuele Giulianelli
Calcio
Il Kairat Almaty si è qualificato in Champions, e questo significa che molti club europei potrebbero affrontare la trasferta “continentale” più lunga di sempre
La squadra kazaka ha sede in prossimità del 76esimo meridiano Est, ben più a Oriente di Teheran.
di Redazione Undici