Nuove arene in Nba

Sono diventate una garanzia per le franchigie più deboli: chi le sta costruendo, con quali obiettivi.

Nell’aggiunta o nel riposizionamento di una franchigia Nba c’entrano diverse voci, tutte riconducibili al valore economico che la città, e di conseguenza la squadra, possono portare alla National Association: numero di abitanti, posizione della città, seguito sportivo, ecc. Nell’Nba del terzo millennio, poi, condizione necessaria è avere un impianto moderno e funzionale: se non ne hai uno all’altezza, beh, allora ti conviene pensare a farne uno nuovo. Incrociare le dita serve a poco: in Nba ti possono sfilare la squadra dal naso da un momento all’altro.

Chiedere ai Milwaukee Bucks, che, nonostante siano una delle franchigie storiche (nata nel 1968), sono stati “costretti” a ripensare al proprio impianto. Adam Silver, poco dopo aver ereditato le funzioni di commissioner Nba da David Stern, ha immediatamente avvertito Milwaukee: «Serve una nuova arena: quest’impianto è troppo piccolo e non ha i servizi necessari. Mancano i due anelli di cui Milwaukee ha bisogno per giocare contro le squadre Nba». Inaugurata nel 1988 e nonostante recenti ristrutturazioni, la BMO Harris Arena deve quindi andare al più presto in pensione: se il valore dei Bucks stimato da Forbes è il più basso della lega (600 milioni di dollari), c’entra anche la questione impianto.

Così nel Wisconsin si sono mossi in fretta per non perdere la squadra, presentando nello scorso aprile il progetto di una nuova arena da 17.000 posti: stanziati 500 milioni di dollari, più altri 500 per la costruzione di servizi corredati, tra cui una struttura da 60.000 posti per ospitare concerti e altre manifestazioni sportive. I lavori dovrebbero concludersi nel 2018.

L’ancora di salvezza di Milwaukee.

Si parlava di impianti vecchiotti, e quello costruito prima di tutti è l’Oracle Arena di Oakland, casa dei campioni in carica di Golden State, datato 1966. Nel 1997 ci fu un pesante intervento da 121 milioni di dollari per rendere moderna la struttura e ampliarla di 4.000 posti, al punto che in quell’anno i Warriors traslocarono a San Jose. Nonostante sia uno degli impianti più belli (e anche più rumorosi) dell’Nba, l’Oracle Arena sarà soppiantata nel 2018 da una nuova arena che sorgerà a San Francisco. E forse la volontà di rinsaldare il legame con The City – anche se per ora non trovano conferma le voci che vorrebbero i Warriors chiamarsi San Francisco come era stato fino al 1971 – c’entra in questa decisione. Oakland, che è separata da Frisco dal Bay Bridge – sì, proprio quello disegnato sulle magliette dei giocatori -, perderebbe la squadra dopo 41 anni.

La prossima casa di Steph Curry?

Restando in California, Sacramento dal 2017 avrà il suo Golden 1 Center. Un impianto avveniristico da 17.000 posti, inserito nel cuore di un quartiere generale dello shopping, che potrà vantarsi di essere la più tech del pianeta: la rete Internet del Golden 1 Center sarà 17.000 volte più veloce di qualsiasi abituale connessione, in grado di reggere più di 225.000 foto su Instagram e oltre 500.000 post su Snapchat al secondo. La nuova casa dei Kings è stata pensata nel 2013, quando c’era la possibilità che la franchigia venisse trasferita a Seattle: l’affluenza era crollata, dai 709.000 complessivi tra il 2000 e il 2006 si era passati ai 563.000 del 2012/2013. L’annuncio della costruzione del nuovo impianto, il cui costo si avvicina ai 507 milioni di dollari, ha escluso che i Kings lascino la California.

1-aO0hyD0ZGRpmFYw-PYd-0w

Già, proprio come Seattle, c’è chi in Nba vorrebbe (ri)entrarci, facendo proprio leva sulla costruzione di una nuova arena. Da quando, nel 2008, i SuperSonics furono spostati in Oklahoma, Seattle non ha più una squadra: non c’è mese che passi senza che non si parli del ritorno dell’Nba in città, che vanta anche un anello vinto nel 1979. Pur non essendoci ancora un progetto, il sindaco della città ha già preso contatti con l’Nba e l’Nhl per presentare la bozza di una struttura che potrebbe essere funzionale tanto per il basket quanto per l’hockey su ghiaccio. Siccome Adam Silver ha escluso la possibilità di un trasferimento di una franchigia a Seattle o l’idea di allargare l’Nba a 31 squadre, solo l’idea di un nuovo impianto sarebbe il grimaldello adatto. Così come, ma il progetto per ora è rimasto in cantiere, a Las Vegas si era ventilata l’ipotesi di una grande arena da 22.000 posti. Non c’è dubbio che se ne riparlerà.

 

Nell’immagine in evidenza, una visuale dell’American Airlines Arena a Miami. Mike Ehrmann/Getty Images