Il prossimo 26 febbraio la Fifa affronterà le elezioni più importanti degli ultimi anni. Saranno le prime a decidere il successore di Sepp Blatter dopo lo scandalo che ha coinvolto le più alte cariche del governo calcistico mondiale. Come riporta il sito Quartz, dopo il meeting svoltosi a Kigalin in Rwanda, il comitato esecutivo della Caf (l’organo di governo calcistico africano) ha scelto di supportare la candidatura dello sceicco Salman Bin Ibrahim Al-Khalifa, membro della famiglia reale del Bahrain, come candidato alle elezioni del prossimo febbraio. Questo implica che tutta la delegazione proveniente dall’Africa voterà per lui nelle urne di Zurigo.
Peccato che ci sia già un candidato africano tra i 5 in lizza, uno che probabilmente non voterà per lo sceicco del Bahrein: Tokyo Sexwale. Escluso il Sud Africa, che voterà per il proprio candidato – Sexwale appunto -, il resto del continente ha deciso di spostare altrove la propria preferenza. Un duro colpo per il candidato sudafricano che puntava forte sul supporto dell’Africa per giocarsi le proprie chance di vittoria. L’endorsement della Caf per un candidato asiatico significa la fine delle speranze di Sexale di diventare presidente della Fifa. Con 54 confederazioni, l’Africa rappresenta il più largo blocco votante, uno scoglio cruciale nell’elezione su due terzi dei voti.
La scelta non ha sorpreso l’altro candidato Ali bin Al Hussein, che aveva già scritto a riguardo, sostenendo che ci sarebbero delle domande da porsi riguardo il recente accordo quadriennale tra le confederazioni Africana e Asiatica: un accordo per “lo sviluppo del calcio nelle due confederazioni”, che sa tanto di accordo per creare un fronte unico in vista delle prossime elezioni. In caso di vittoria, Salman sarebbe il primo presidente a provenire da un continente che non sia Europa o America dal 1904.