Quella che, agli occhi degli appassionati, è una nota di merito per il calcio inglese, è diventata una forte preoccupazione per i club d’Oltremanica: in Inghilterra si gioca troppo. E così, a furia di partite ravvicinate e impegni uno dopo l’altro, qualcuno ha iniziato a chiedersi se sia il caso di andare avanti così. In nome del bene comune: troppe gare inciderebbero sulla competitività del calcio inglese in Europa e sull’appeal che il campionato ha sui giocatori che arrivano dall’estero, “spaventati” dall’idea di un calendario eccessivamente pressante.
Sul tavolo non ci sono ancora proposte formali, ma Espn ha svelato colloqui in atto tra le squadre di Premier League e la Fa per ovviare al problema. Tra le soluzioni a cui si sta pensando, c’è anche l’eliminazione dei replay di Fa Cup, storica e immutata regola prettamente british in caso di pareggio tra le due squadre. Si ragiona anche sull’opportunità di non giocare più la Fa Cup nei weekend e di introdurre il turno secco per le semifinali di Capital One Cup.
I cambiamenti, se accolti, non sarebbero immediati, ma il solo parlarne evidenzia la preoccupazione di Federcalcio e Premier sugli scarsi risultati a livello di club (ne parlavamo anche qui) e Nazionale. Più partite significa più stanchezza fisica, stress mentale e rischio di infortuni: per una squadra inglese raggiungere entrambe le finali delle Coppe nazionali, Fa Cup e Capital One Cup, comprensivi di replay, significa giocare sedici partite. Troppe, se si pensa che le top squadre italiane giocano al massimo cinque partite nella Coppa nazionale, quelle spagnole nove, quelle tedesche sei.