The Grand Old Team

La storia dimenticata del Belfast Celtic, capace di vincere 22 titoli nazionali e scomparso nel 1949: una leggenda viva ancora oggi in Irlanda del Nord.

A cavallo tra i Troubles e le Bloody Sunday Belfast ha avuto la propria gloria nel calcio, nelle urla del Celtic Park e dei supporters del Belfast Celtic che inondano le gradinate del The Paradise di canti e stout dalla gradazione fuori ogni norma. Nel 1948 si sta festeggiando l’ultimo titolo vinto, l’undicesimo di una storia ruggente fatta di autarchia, sudore, fede e ben 54 titoli nazionali. Il Belfast Celtic devono la propria esistenza a quel cumulo di laterizio che sta a ovest della Contea di Antrim, un quartiere cattolico di West Belfast che prende il nome di Falls Road: un quartiere divenuto famoso per la forte presenza dell’IRA e per quella di Bobby Sands.

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È proprio la fede profonda e comune a far nascere il club che per colori e nome richiama i fratelli cattolici di Scozia. Tutto riporta a un legame profondo che sublima ogni volta che i nord-irlandesi scendono in campo in quel luogo irenico che il paradiso in cui i match casalinghi del Belfast Celtic prendono vita. Con i fratelli scozzesi – club degli emigranti irlandesi in Scozia – viene condiviso anche l’afflato indipendentista, oltre che il comune rispetto dei dogmi previsti dalla fede cattolica.

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Quella del Belfast Celtic Football Club è una storia leggendaria, che ha portato per anni la giusta luce sul calcio nord-irlandese. Nonostante intorno agli anni ’20 la squadra abbia dovuto rinunciare a partecipare a quattro campionati di fila, a causa delle violenze scoppiate in quel periodo e legate inevitabilmente al forte connotazione politica e religiosa del club.

Un’amichevole del Belfast Celtic con il Celtic Glasgow del 1928

Tra il 1891 e il 1949, il Belfast Celtic vince 14 titoli nazionali e 8 Irish Cups, tanto da farne, uno dei più titolati club europei estinti. La squadra ha rappresentato l’orgoglio di un’intera nazione legata al calcio fino a che non fu costretta ad abbandonare forzatamente ogni competizione dopo i drammatici scontri avvenuti nel 1948, durante uno dei tanti Boxing Day della storia. A Windsor Park, la casa dei rivali storici del Linfield, i Celtic e la squadra di casa stanno lottando tra il gelo e la terra come in ogni derby di quegli anni.

FIFA World Cup Qualifier - Northern Ireland v Wales

La gara rappresenta un riflesso delle battaglie del tempo, anni in cui poteva bastare un fallo per scatenare l’ira della gente. Sono sufficienti un brutto intervento di Jimmy Jones del Celtic su Bob Bryson del Linfield per fare in modo che l’atmosfera cominci a ribollire di rabbia. Espulsioni, rigori contestati e agonismo rendono ancora più insopportabile l’aria che ristagna ai lati del campo. Al pareggio del Linfield comincia l’invasione di campo da parte dei tifosi di casa, i giocatori del Celtic scappano veloci per rifugiarsi negli spogliatoi mentre Jimmy Jones viene inseguito dai supporter rivali. Alla fine verrà preso e lasciato incosciente e con una gamba rotta al di là di una spalletta che sta ai margini del terreno di gioco. Il difensore Robin Lawler e il portiere Kevin McAlinden rimangono seriamente feriti in una serie di scontri.

Da sinistra a destra: Jenkins, Campbell, Kelly, Lawler: dopo lo scioglimento del Belfast Celtic, passarono al Fulham. Qui sono a Craven Cottage. Edward G. Malindine/Topical Press Agency/Getty Images
Da sinistra a destra: Jenkins, Campbell, Kelly, Lawler: dopo lo scioglimento del Belfast Celtic, passarono al Fulham. Qui sono a Craven Cottage. Edward G. Malindine/Topical Press Agency/Getty Images

Al termine della stagione, tra problemi economici e scarsa motivazione dopo i fatti di Linfiled, i dirigenti decidono di non iscrivere il club ad ulteriori campionati, una perdita enorme per il calcio nord-irlandese. La scomparsa di quello che fu definito l’indimenticabile Grand Old Team, ha rappresentato una perdita non suturabile anche per una terra solitamente fiera nel mostrare le proprie ferite. A latere di quell’esperienza non resta altro se non la bella mostra della grandeur che fu.

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Nel 1949 i Belfast Celtic preparano un ultimo grande tour tra Stati Uniti e Canada, riuscendo ad ottenere il record di prima squadra nordirlandese ad attraversare l’Oceano Atlantico. Nel tour di dieci partite, il Celtic riuscì a sconcertare il pubblico battendo il wonder team scozzese per 2 a 0 davanti ai 15000 spettatori che avevano murato l’American Triboro Stadium. Uno degli ultimi match fu disputato nel 1960 contro il Coleraine, mentre il The Paradise fu tramutato in un cinodromo poi abbattuto intorno al 1980. La memoria non può essere cancellata dal crollo di poche macerie, nonostante contengano una storia che abbraccia decenni: nel 2003 è stata fondata la Belfast Celtic Society, per fare in modo che il passato non sia più una terra triste e straniera.

 

Nell’immagine in evidenza, un murales dedicato al calcio nord-irlandese a Belfast. Alex Livesey/Getty Images