Nel 1991, gli sviluppatori di Football Manager, il gioco più popolare di simulazione manageriale a tema calcistico, pensarono di rivolgersi alla Electronic Arts per propiziare una maggiore diffusione del loro videogame. Paul e Olivier Collyer, che avevano chiamato il loro gioco “European Champions”, spedirono una demo alla EA, che proprio quell’anno aveva aperto la sezione sportiva. Sfortunatamente per loro (o forse, per la EA, a giudicare da quello che è accaduto dopo), la risposta fu negativa: la Electronic Arts non trovò di gradimento il gioco perché mancava di “live action”. E dunque, la valutazione espressa nella lettera che venne girata ai fratelli Collyer fu negativa: il gioco sarebbe stato poco appetibile per il pubblico, molto diverso dagli standard di Kick Off e Player Manager, i due videogame con cui la EA riteneva di dover competere. Un anno dopo, il gioco venne acquistato dalla Eidos, con il nome Championship Manager, rinominato Football Manager nel 2004, e da allora ha venduto oltre 7 milioni di copie.
Quando Ea Sports bocciò Football Manager
Mancava di "live action", dissero ai due sviluppatori del gioco. Cosa c'era scritto nella lettera, vergata nel 1991, della Electronic Arts.

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