Il Las Palmas ha il miglior attacco d’Europa

Nove reti in due partite, i larghi successi contro Valencia e Granada: la filosofia offensiva degli isolani e i suoi giocatori simbolo.

Per trovare il miglior attacco d’Europa bisogna guardare a sud, molto a sud. Al Las Palmas, insospettabile squadra da nove gol in due partite: quattro al Valencia nella prima giornata di campionato, cinque al Granada una settimana più tardi. Meglio di Barcellona e Real Madrid, che hanno segnato rispettivamente sette e cinque gol, le uniche squadre a punteggio pieno in Liga insieme ai canari. Nei top 5 campionati d’Europa, solo il Manchester City ha segnato nove reti, ma con una partita in più. Una bella soddisfazione per una squadra senza blasone, tornata in Primera División lo scorso anno dopo 13 anni di assenza, di cui due passati addirittura in terza serie. È la 33esima volta nella massima serie, miglior risultato il secondo posto del 1968/69. Per tre volte ha partecipato alla Coppa Uefa (1969/70, 1972/73 e 1977/78).

Valencia-Las Palmas 2-4

Per quanto l’ebbrezza del primato non è destinata a durare a lungo, l’avvio in campionato degli isolani è tutt’altro che casuale. Lo scorso anno il Las Palmas aveva chiuso all’undicesimo posto, mettendo in mostra un gioco intelligente, rapido e votato all’attacco. Concetti che Quique Setién, subentrato lo scorso anno a ottobre dopo un avvio pessimo della squadra, è riuscito a inculcare immediatamente nei giocatori. La mentalità propositiva della squadra si può riassumere in due concetti cardine. Quando il pallone ce l’hanno gli avversari, il difendere è il primo passo dell’azione offensiva: il pallone va recuperato immediatamente e servito per un rapido contrattacco. Un compito demandato a Roque, centrocampista dalla visione brillante e garanzia dell’equilibrio di squadra, che il Siviglia ha provato, invano, a vestire di biancorosso.

In fase offensiva, Setién vuole un possesso ragionato: giocare il pallone, ma anche cercare il modo più rapido ed efficace per creare occasioni da rete. Per questo, la squadra può contare su giocatori con una discreta dose di inventiva. Tra tutti Jonathan Viera, l’ex giocatore del Valencia che ha preso in carico l’eredità tattica e ideale di Valerón. È lui l’ispiratore principe della manovra, nonché l’uomo di qualità in grado di rompere gli equilibri della partita: quest’anno ha già segnato una volta e servito due assist, dopo le dieci realizzazioni e gli otto assist della passata stagione. Così la squadra riesce ad andare in gol con diverse soluzioni e diversi uomini: nelle prime due giornate, già tre giocatori hanno segnato due volte, Boateng, Livaja e El Zhar.

Las Palmas-Granada 5-1

Al di là dell’idea tattica alla base della squadra, Setién ha costruito uno spogliatoio composto di gente con voglia di emergere o in cerca di riscatto. Il lavoro quotidiano, la voglia e il sacrificio contano più del nome della maglia: l’acquisto più caro del mercato estivo, il promettente Mauricio Lemos su cui tempo fa c’era anche il Barcellona, non ha ancora avuto modo di esordire in questa stagione, ma intanto è ben coperto dal 34enne David García, veterano del club. La permanenza di Lemos, dopo i 2 milioni versati al Rubin Kazan, e quella di Roque dimostra la volontà della società di costruire un progetto ambizioso e duraturo, oltre a quella dell’allenatore di costruire un gruppo solido da arricchire, ogni anno, con pochi ritocchi di qualità, come è stato quest’anno con Boateng, Livaja e Míchel Machedo.

 

Nell’immagine in evidenza, l’esultanza dei giocatori del Las Palmas in una partita dello scorso anno (Desiree Martin/AFP/Getty Images)