Cristiano Ronaldo, padre

Single dad a tutti i costi, per scelta più che per necessità: la dimensione familiare del portoghese, sbirciata su Instagram.

Cristiano Ronaldo è il classico campione con una storia pazzesca di ascesa sociale per mezzo calcistico, e uno dei marcatori più forti di tutti i tempi. Ma io, onestamente, non ho iniziato a seguirlo su Instagram perché colpita da tutti i suoi successi. A me Cristiano Ronaldo interessava per la sua decisione di diventare, a social media unificati, e con uno strano misto di arroganza e abnegazione, un single dad: il genitore unico e padre modello di un bambino così identico a lui – così Cristianinho junior – che le sue foto sembrano parlare di un impossibile concepimento asessuato del campione tutto “calcio e famiglia”.

Prima ancora che Cristiano, soprannominato in gioventù il piagnucolone, guidasse il Portogallo alla vittoria del titolo europeo, innaffiando la panchina di lacrime durante la finale, si era infilato la palla nella maglietta a mo’ di pancione dopo un gol di campionato: subito erano partiti infondati pettegolezzi su una seconda madre surrogata, e soprattutto su un secondo bambino che avrebbe potuto «benissimo fare a meno della mamma». C’è da dire che lo stesso uomo che ha rilasciato questa dichiarazione, quantomeno opinabile, ha dimostrato in altri casi una sensibilità superiore a quella del calciatore medio: non solo piangendo come una fontana in partita, o decidendo di non tatuarsi. Ma anche, per esempio, dedicando il primo trofeo europeo del Portogallo ai migranti; salvando il fratello maggiore dalla droga, e dedicandogli il museo della loro città natale, Funchal; e, in diverso modo, regalando al suo agente Jorge Mendes un’isola greca, e una BMW a sua madre che non sa neanche guidare, come risarcimento per avere vissuto una vita di miseria sulla sperduta isola di Madeira, con un marito beone e un figlio che non faceva altro che attirare la riprovazione dei vicini sfasciando qualsiasi cosa a pallonate.

Funny moments ??

Una foto pubblicata da Cristiano Ronaldo (@cristiano) in data:

Anche Cristianinho – secondo le voci più accreditate, acquistato per 12 milioni di euro a una cameriera con cui Ronaldo aveva avuto una storia di una notte – è una sorta di risarcimento di Cristiano a sé stesso per una vita insoddisfacente da figlio di padre alcolizzato e assente, che arrivò in ritardo perfino al suo battesimo, per andare alla partita di calcio dell’Andorinha (ma se non altro, con una certa lungimiranza, aveva reclutato il capitano dell’Andorinha come padrino di battesimo: Ronaldo da grande avrebbe effettivamente debuttato in questa squadra).

Non ci interessa tanto il pettegolezzo che la mamma del bellissimo Cristianinho si sia (comprensibilmente, se ha un account Instagram) pentita di aver “ceduto” il bambino più #nofilter del momento, e si sia fatta viva ripetutamente al telefono con Ronaldo per ritrattare l’affare milionario, incontrando un ferreo diniego. È affascinante, invece, il ragionamento di Ronaldo che, se lui aveva sofferto l’assenza di suo padre, era convinto di bilanciare le cose crescendo un figlio senza madre. Non gli è passato per la mente l’idea che, se lui ce l’aveva fatta senza un padre e ce la poteva fare senza una compagna, non era affatto scontato che anche il bambino condividesse lo stesso spirito di rinuncia.

Having a snack with the ? of my life! ❤️??

Una foto pubblicata da Cristiano Ronaldo (@cristiano) in data:

Che cosa, dunque, nella mente dell’ex bambino povero di Funchal, poteva riportare giustizia nel delicato sistema delle cose della sua vita? Per esempio, crescere il figlio con ogni comfort assieme a sua madre, nonna Dolores, risarcendo anche lei di una grama maternità. Oppure, dare tutto-ma-proprio-tutto al bambino, e usare profusamente la sua immagine sui social network, ma dire di no alla sua richiesta di un I-phone, per questioni educative (e ovviamente, di una mamma neanche parlarne). Infine, con grandi aplomb e apertura mentale, permettere al figlio di far sapere alla stampa che da grande vorrebbe fare il portiere, e che il suo vero idolo è Messi.

Nei video di Instagram, accolti mediamente da 2 milioni di cuori, Cristiano e Cristianinho, pettinati perfettamente uguali, abbronzati, tonici e belli come il sole, palleggiano, si allenano a dribblare, fanno vedere i muscoli. In un vecchio scatto della festa del papà, posano, misericordiosi, davanti al quadro del nonno cattivo morto di alcolismo, in un ricomposto quadretto patriarcale. Come una vera mammina digitale, Cristiano annuncia con gaudio esagerato e contegno nullo la caduta degli incisivi anteriori, ma proprio uno a uno («caiu o segundo dente do Junior»).

Caiu o segundo dente do Junior. Grande baliza???????

Una foto pubblicata da Cristiano Ronaldo (@cristiano) in data:

E diversamente da tanti giornalisti disperati perché non riescono a seguire i figli nella mole eccessiva di compiti, lui, il calciatore mai andato a scuola, non ha nessun problema a trovare il tempo di fare i compiti col figlio, e già che c’è prima si vestono anche in modo simile.

Home work with my boy?✌️

Una foto pubblicata da Cristiano Ronaldo (@cristiano) in data:


Annunciano con un selfie l’arrivo di un nuovo membro della famiglia, non il secondogenito surrogato di cui vociferava il gossip maligno, ma un cucciolo di cane tutto nero, presumo, visto l’andazzo, un maschio.

New member ?

Una foto pubblicata da Cristiano Ronaldo (@cristiano) in data:

Durante l’estate post-coppa del mondo invece, si sprecano gli scatti in Bugatti nuova nuova alla volta di un gelato, cioè un po’ come tutti noi solo con qualche milione di euro e di like in più; e quelli al sole e in piscina, con status semplici e adorabili: spend time with my little man.

Spend time with my little man?❤️??

Una foto pubblicata da Cristiano Ronaldo (@cristiano) in data:

Insomma, le folle di like si scatenano. Il giudizio dei follower è sospeso sul modo in cui quel papà esemplare ha monopolizzato un figlio. Non trovo un solo commento che denigri l’apparente perfezione del monco quadretto familiare, e mi viene da pensare alla figlia di Beyoncé bersagliata di insulti da sconosciuti su Instagram perché sarebbe brutta. L’aura da sportivo sembra uno scudo più solido contro le malignità dei follower. Magari, alcuni fan indulgenti sono gli stessi schizzinosi che scuotono il capo perché Nichi Vendola si è servito di una madre surrogata per avere un figlio, e non da solo, ma col compagno. Cristiano però non è né un politico, non è affatto brutto, e fino a prova contraria non è neanche gay. Nessuno se la sente di giudicare le scelte di un ragazzo orfano, salutista, sportivo, che regala gioie inedite ai tifosi di un paese simpatico a tutti, isole agli amici, case alla mamma, musei e boutique a fratelli e sorelle, e che cerca di riparare, coi suoi soli piedi, agli errori di un destino che si era accanito con lui quando era solo una povera anima nata su uno sputo in mezzo all’Oceano.