Il Chelsea potrebbe essere penalizzato per cattiva condotta?

La Fa prevede che la squadra possa perdere punti a causa dei reiterati comportamenti scorretti in campo.
di Redazione Undici 13 Dicembre 2016 alle 12:37

Dopo la vittoria di domenica contro il West Bromwich Albion il Chelsea ha assestato a 3 i punti di distanza sulla seconda, in questo momento l’Arsenal di Arsène Wenger, anche a causa del pareggio interno del Liverpool. Durante la conferenza stampa post gara Antonio Conte si è trovato davanti ai microfoni con un novità, oltre a parlare della vittoria casalinga il tecnico italiano ha dovuto ragionare di una possibile detrazione di punti causata dalla cattiva condotta della squadra in ambito disciplinare. «Are you joking?» ha chiesto il tecnico salentino rispondendo al giornalista che aveva posto la domanda. Quando un secondo giornalista gli ha ricordato che la sanzione potrebbe arrivare a causa di comportamenti errati relativi soprattuto alla passata stagione, Conte ha aggiunto che in occasione del match contro il City i suoi uomini hanno cercato di riportare la calma, aggiungendo «ora siamo una squadra diversa, stiamo cercando di migliorare sotto ogni aspetto. Incluso questo».

Ma di cosa parlano esattamente i giornalisti inglesi? Si parla in primis della rissa avvenuta nel recupero di Manchester City-Chelsea, dopo che Sergio Agüero era entrato duramente su David Luiz. Mentre i giocatori del Chelsea chiedevano il cartellino rosso per l’argentino all’arbitro Anthony Taylor, si è acceso un capannello in cui Nathaniel Chalobah ha spinto a terra Agüero. Ne è scaturito un alterco in cui Fernandinho è stato poi espulso per aver afferrato Cesc Fàbregas per il collo, spingendolo contro i cartelloni pubblicitari. Dopo la gara la Football Association ha riportato che entrambi i club erano stati accusati per la condotta pericolosa dei propri giocatori. Per il Chelsea è la quinta sanzione in diciannove mesi, è per questo motivo che il club londinese potrebbe diventare il primo a perdere dei punti dal 1990, anno in cui toccò ad Arsenal e Manchester United.

Perché il Chelsea sì e il Manchester City no? Colpa della reiterazione dei comportamenti da parte dei blues. Come detto è la loro quinta sanzione in 19 mesi e nonostante quattro precedenti siano avvenuti sotto la guida di Josè Mourinho e Guus Hiddink, Conte potrebbe trovarsi costretto a pagare per colpe non sue. L’ultimo dei precedenti risale allo scorso maggio, in panchina c’è l’olandese Hiddink arrivato come traghettatore pro tempore e in campo il Chelsea ha rimontato a Stamford Bridge il Tottenham, cancellando di fatto ogni speranza degli spurs di riprendere il Leicester in testa alla classifica della Premier League. In quell’occasione Mark Clattenburg è stato costretto a estrarre ben 12 cartellini, nove per gli ospiti, con Hiddink spintonato nella fossa delle panchine e Moussa Dembélé poi sospeso per sei gare a causa di una manata nell’occhio di Diego Costa.

Entrambi i club sono stati accusati di aver mancato di controllare i propri giocatori, con il Chelsea inizialmente multato 375.000 sterline e il Tottenham di 225.000. Multe ridotte in appello a 290.000 e 175.000, rispettivamente. Ora a distanza di qualche mese i fatti di Manchester riportano il Chelsea tra i colpevoli di comportamenti scorretti: il club aveva tempo fino all’8 di dicembre per rispondere alle accuse, ed entrambi i club hanno riportato le proprie istanze ad una commissione che analizzerà le ragioni dei due club. La risposta definitiva dovrebbe arrivare negli ultimi giorni di questa settimana, prima del nuovo turno di campionato. Il Chelsea è fiducioso, la disputa dell’Etihad Stadium non è nata dai giocatori di Conte ma dai padroni di casa. Ora sta alla commissione esaminare i fatti per capire in che modo si sono sviluppati e qual è il livello di colpa di entrambe le squadre.

Il fatto che Conte sia arrivato soltanto questa estate è considerato come incidentale, la commissione si concentrerà principalmente su quanto accaduto intorno al 95′ di gioco. Il tecnico leccese si è comunque mostrato incredulo, «se coinvolti in una situazione in cui non si è colpevoli non capisco perché dovremmo pagare. È necessario essere onesti e capire quale squadra è in difetto».

 

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