Prendersela con la goal line technology

Jeroen Zoet, portiere del Psv, ha realizzato un'incredibile autorete ma, anziché fare ammenda, si è lamentato della tecnologia, decisiva nel segnalare l'accaduto.

Nell’ultima gara di campionato olandese si sono sfidate Feyenoord e Psv, prima e terza in classifica. A 8 minuti alla fine del match, sul risultato di 1-1, viene assegnato un calcio d’angolo alla squadra di casa: il difensore del Feyenoord Van der Heijden colpisce di testa la sfera, il portiere del Psv Jeroen Zoet para bloccando il pallone tra le gambe, esattamente sulla linea di porta. Un attimo dopo, lo stesso Zoet decide di portare la palla al petto, attivando così la goal line technology che manda all’arbitro della gara, Bas Nijhuis, il segnale con cui convalidare la rete.

Mentre i giocatori del Feyenoord alzano le braccia per chiedere la convalida della rete, l’arbitro mostra in un primo momento il braccio, indicando come non si fosse illuminato. Solo un attimo dopo, mentre i giocatori stavano riprendendo le proprie posizioni, Nijhuis riceve il segnale che scatena le proteste del Psv. Come mostrano le immagini, lo sbaglio commesso dal ventiseienne portiere della squadra allenata da Phillip Cocu è marchiano, la realizzazione di uno degli autogol più surreali di sempre.

Zoet, dal canto suo, ha definito quanto accaduto «una cazzata». «La tecnologia di porta ha fatto la differenza e le cose sarebbero potute essere assolutamente diverse se non fosse stato per questo. L’arbitro se ne è accorto soltanto grazie al suo orologio, non fosse successo sono sicuro che non avrebbe mai convalidato la rete». Zoet ha aggiunto di aver fatto tutto il possibile per impedire il gol che, secondo il sistema, era regolare per un solo millimetro. Le autorità hanno lodato la decisione, sottolineando che «è un beneficio per tutti se il calcio diventa più onesto e le decisioni degli arbitri sono certe e accurate». Per il portavoce della Federcalcio olandese «a vincere è stata la verità».