Il Psv sta usando i test psicologici per scovare i giovani talenti

di Redazione Undici 31 Marzo 2017 alle 13:00

Il Psv Eindhoven sta utilizzando una serie di test psicologici per riconoscere i migliori giovani del futuro. Si tratta di un sistema di giochi che, utilizzando dei software di valutazione cognitiva, riesce a misurare 16 funzioni del cervello legate al calcio. Si chiama NeurOlympics, è un sistema prodotto da Brainsfirst, che ha la capacità, grazie alla misurazione di fattori come tempo di reazione, velocità nel processare le informazioni e anticipazione, di aiutare a riconoscere se un calciatore ha le capacità per riuscire ad arrivare ai più alti livelli.

Eric Castien, Ceo di Brainsfirst, ha dichiarato: «Siamo in grado di raccogliere dati relativi a 63 differenti fattori legati all’attività del cervello, fattori che ci aiutano a riconoscere le potenzialità di ogni atleta. Grazie all’aiuto dell’apprendimento automatico abbiamo riconosciuto i principali pattern per diventare un calciatore di livello, possiamo dire di aver creato un vero e proprio Iq calcistico». In questo modo, Psv e Brainsfirst hanno stabilito un benchmark ideale di quello che dovrebbe essere il profilo intellettivo di un calciatore professionista.

psv_intelligym

Il club sta cercando di migliorare le proprie decisioni in fatto di acquisti e scelta dei giovani calciatori, massimizzando così il ritorno in fatto di investimenti legati all’academy. NeurOlympics è il risultato di quattro anni di ricerca portata avanti da BrainsFirst: tra le prime cose rilevate c’è la capacità, da parte di giovani messi sotto contratto dal club, di fare meglio dei colleghi non ancora contrattualizzati. «Il calcio è un gioco complesso, è per questo che i giocatori d’élite hanno bisogno di alcune specifiche capacità cognitive, e non solo di quelle atletiche. Essere capaci di seguire una partita e parteciparvi attivamente, fa parte di queste capacità», ha aggiunto Castien.

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