Netflix può essere un’ottima cura per gli allenatori esonerati

di Redazione Undici

Frank de Boer è da pochi giorni il nuovo allenatore del Crystal Palace: per il tecnico olandese, si tratta della prima esperienza inglese, la seconda all’estero dopo quella sfortunata con l’Inter. De Boer arrivò a Milano nell’agosto 2016, nei giorni convulsi che seguirono all’improvvisa rottura tra Roberto Mancini e i nerazzurri. Appena 14 le panchine collezionate con l’Inter, considerando tutte le competizioni: dopo l’inizio stentato, con un punto raccolto tra Chievo e Palermo, de Boer riuscì a infilare tre vittorie consecutive in campionato a settembre, tra cui quella prestigiosa al Meazza contro la Juventus. Da lì, però, riuscì a vincere solamente un’altra gara in Serie A, contro il Torino, e fu licenziato il primo novembre, all’indomani della sconfitta sul campo della Sampdoria.

In un’intervista dal tono scherzoso rilasciata sui canali ufficiali del Crystal Palace, Frank de Boer è tornato proprio sul periodo successivo all’esonero dall’Inter, confidando di aver trascorso la maggior parte del suo tempo con il binge watching: «Avevo tutto il tempo a disposizione, perciò ho visto Netflix per la prima volta. Guardavo Narcos, un sacco di bei film, Sherlock Holmes, e molte altre cose». Tra le altre domande a cui ha risposto, de Boer ha detto che il suo stadio preferito è il Camp Nou (dove ha giocato da calciatore tra il 1999 e il 2003), giudica il suo gol contro la Francia agli Europei del 2000 come il più bello mai segnato da lui, crede che Leo Messi sia il miglior giocatore di sempre, e ha detto di ascoltare spesso su Spotify Luther Vandross.

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