Rúben Neves ha 20 anni ed è ritenuto uno dei maggiori talenti portoghesi: è un centrocampista impiegabile da regista, alla Joao Moutinho, in quanto abile a dettare i tempi. Neves è un prodotto del settore giovanile del Porto: nel vivaio dei Draghi è entrato quando aveva appena otto anni, e ha esordito in prima squadra nel 2014. Ha battuto diversi record di precocità in patria: più giovane marcatore portoghese nella storia del campionato (gol segnato proprio al debutto, a 17 anni e 155 giorni), più giovane esordiente in una competizione Uefa (cinque giorni dopo, battuto il record di Cristiano Ronaldo). Nell’ottobre 2015, in una gara di Champions contro il Maccabi Tel Aviv, ha indossato la fascia da capitano: a 18 anni e 221 giorni, è diventato il capitano più giovane nella storia della Champions League. Ha già all’attivo due presenze con la Nazionale maggiore portoghese, pur non avendo fatto parte della squadra che ha vinto gli Europei francesi.
Pochi giorni fa, Rúben Neves ha cambiato squadra: ha lasciato il Porto e si è accordato con gli inglesi del Wolverhampton. Un trasferimento che è stato accolto con perplessità: i Wolves giocano in Championship, il secondo livello del calcio inglese, e nell’ultima stagione si sono classificati quindicesimi. Come mai Neves ha accettato di fare quello che sembra un passo indietro nella sua carriera? Il portoghese, pagato per una cifra vicina ai 18 milioni di euro — il che ne fa l’acquisto più caro nella storia della seconda divisione inglese — era stato in passato accostato a club di prima fascia come Chelsea e Liverpool.
Dietro il trasferimento c’è Jorge Mendes, il super agente che, tra gli altri, cura gli interessi di Cristiano Ronaldo, James Rodríguez e Diego Costa. Mendes è un advisor della proprietà cinese del Wolverhampton, che ha rilevato il club la scorsa estate. L’agente portoghese ha indicato il successore in panchina di Paul Lambert: il nuovo tecnico è Nuno Espírito Santo, ex del Valencia e, nella scorsa stagione, del Porto. Un suo fedelissimo: i precedenti incarichi erano stati, in qualche modo, decisi da lui. La frenetica attività di Mendes aveva già portato a Wolverhampton Helder Costa, prima in prestito (dal Benfica) e successivamente, a gennaio, rilevato a titolo definitivo (quasi 15 milioni di euro, record per le casse dei Wolves poi, come visto, battuto da Neves). Con l’aiuto di Mendes, sono arrivati anche Ivan Cavaleiro, Silvio, Roderick Miranda e Cameron Borthwick-Jackson.
I media inglesi hanno riportato che l’ex allenatore Paul Lambert ha voluto lasciare la squadra perché sarebbe stato Mendes a occuparsi interamente dei movimenti di mercato. Non è un mistero che l’acquisto della società da parte del Fosun Group, nello scorso luglio, sia stato agevolato proprio dall’agente portoghese. Non solo: la stessa Fosun detiene una quota della Gestifute, la società di Mendes. Nei mesi passati, il Wolverhampton ha negato che il procuratore avesse ruoli direttivi in seno al club, uno scenario che violerebbe le norme della Fa: «Jorge Mendes non ha ruoli nel mercato di questa società. Non può, non sarebbe in linea con le regole. Tuttavia, ha un rapporto con i proprietari? Sì, è un amico. Ma non ci sono mai stati segreti in merito».