Primo calciatore nordcoreano a debuttare in Serie A e nei 5 massimi campionati europei, primo a segnare un gol in Italia nella sconfitta interna del Cagliari contro il Torino dello scorso campionato. Han Kwang-Song sembra voler bruciare tutte le tappe, seguire quel processo di “predestinazione” per cui viene indicato come il miglior talento del suo Paese, lo stesso Paese che si sta muovendo dal 2013 verso l’implementazione del proprio sistema calcistico alla ricerca del “nuovo Messi” e del dominio sul calcio asiatico. Arrivato in Italia nel 2014 grazie al lavoro di Alessandro Dominici (scopritore di Nakata e Ahn) e Sandro Stemperini (nel frattempo diventato suo procuratore), il ragazzo cresce nella Italian Soccer Management di Paolo Rossi dopo aver mosso i primi passi nel Chobyong Sports Club.
Han, che ha come obiettivo principale quello di superare il numero di reti realizzate dal rivale sudcoreano Ahn Jung-Hwan (5 gol in 30 presenze con la maglia del Perugia), è prima esploso nella primavera del Cagliari – qui ha impressionato talmente allenatore e compagni da essere immediatamente aggregato alla prima squadra – ed è arrivato in prestito a Perugia questa estate. Inserito dal Guardian tra i 50 talenti Under 18 della Next Generation, per l’ex ds cagliaritano Stefano Capozzucca il diciannovenne nordcoreano è un talento capace «di giocare titolare ovunque in Serie B, mentre nel campionato Primavera è completamente fuori categoria».
Uno dei video già divenuti must: Han si presenta così ai tifosi del Cagliari, con una rovesciata fuori logica
Caparbietà e applicazione difensiva
Il Pescara scambia vicino su calcio d’angolo, Han sradica il pallone a Brugman e fa ripartire l’azione
Può sembrare insolito cominciare il racconto di un attaccante attraverso la narrazione della sua applicazione difensiva, lo è molto meno se si guardano le gare giocate in questo inizio di stagione dal nordcoreano con la maglia del Perugia. Oltre a essere un giocatore molto intelligente nello schermare le linee di passaggio sulla prima costruzione avversaria, Han sa quando è opportuno rincorrere gli avversari nella propria metà campo. Non è scontato che un giocatore offensivo arrivi fin a ridosso della propria area per intercettare il pallone e far ripartire l’azione. Han è invece prodigo al sacrificio, pressa gli avversari dal primo all’ultimo minuto di gara – è successo anche sul risultato di 1 a 5 per i suoi contro l’Entella, a novantesimo ampiamente superato –, e se deve ripiegare di 60/70 metri per contrastare un avversario lo fa senza problemi. È una dedizione al sacrificio che Giunti sembra non solo apprezzare ma richiedergli ampiamente, e Han sembra rispondere con grande reattività. Nonostante qualcosa vada ancora migliorato nella contesa delle palle vaganti, il fisico e la caparbietà lo aiutano negli 1 contro 1. In entrambi i fondamentali si possono, naturalmente, fare progressi, ma la dedizione di Han sembra senza pari.
Velocità
Conduzione del pallone in transizione rapida e appoggio al compagno largo sulla fascia destra
Per sua stessa ammissione le caratteristiche principali del suo gioco sono «la velocità e il movimento negli spazi». Con una struttura fisica longilinea il nordcoreano ha una rapidità che a tratti diventa imprendibile. Ne parla ancora Capozzucca, sottolineando come in allenamento con il Cagliari alcuni compagni abbiano dovuto ricorrere a colpi proibiti per fermare il calciatore asiatico. Han è bravo sia nella conduzione della sfera in contropiede, fondamentale in cui può comunque crescere ancora, che nel saltare in velocità l’avversario dopo uno stop o un colpo ad effetto. Quando gli viene lasciato campo aperto è difficile fermarlo se non utilizzando il corpo per spostarlo con veemenza.
Movimento negli spazi
Caparbietà, difesa della palla, appoggio sul compagno in corsa, senso dello spazio
Un altro punto in cui Han eccelle, e che si evince anche dai filmati delle sue prime gare con la maglia del Perugia, è l’attaccare gli spazi in profondità, preferibilmente alle spalle della difesa avversaria. Han è bravo a scambiare nello stretto con il compagno – si associa spesso con l’esterno di destra – per poi spingere verso la profondità provando a entrare in area o a mettere al centro per i compagni. La rete del 2 a 0 del Perugia contro il Pescara, oltre che alla sua testardaggine, si deve alla caparbietà con cui attacca alle spalle la difesa: non solo non si arrende dopo un passaggio non perfetto di Bianco, ma quasi sembra sapere che l’avversario diretto fallirà l’intervento. Una volta raggiunta la sfera Han riesce a entrare in area, difendere il pallone e poi credere ancora di poter raggiungere la palla dopo la respinta del portiere sul colpo di testa di un compagno. A suo modo, un piccolo manifesto dell’attaccante moderno.
Visione di gioco e dialogo con i compagni
Ancora su una palla vagante: segue l’azione e prova a servire di tacco Terrani che attacca la profondità con un pizzico di ritardo
Una delle caratteristiche interessanti del gioco di Han è la capacità di associarsi con i compagni. Il nordcoreano ama venire in appoggio, scambiare con i compagni e far ripartire l’azione. Se può si abbassa per ricevere e poi fa da faro per la gestione della palla, e ha un’ottima sensibilità nel tocco di prima anche se a volte si intestardisce nel voler arrivare da solo in fondo all’azione. Quando invece mette da parte quell’egoismo che ancora sembra appartenergli, può effettuare tocchi illuminanti anche in condizioni complesse.
Senso del gol e creatività
Inutile provare a descriverlo meglio di come fa la visione ripetuta di questa perla
La rovesciata realizzata con la Primavera del Cagliari durante l’ultimo Torneo di Viareggio è diventata in poco tempo il simbolo della potenza tecnica e della velata follia di Han. Ma più di quel gol, appariscente ma standard nel suo essere gesto sempre più visibile e meno ammantato di unicità (basti pensare a Pinilla o ai gol di Witsel e Cristiano Ronaldo), è la terza rete realizzata contro l’Entella a mostrare come Han possa pensare a gol che per altri attaccanti non sembrano poter esistere. A cinque minuti dalla fine della prima gara di campionato, probabilmente forte delle due reti già realizzate e dell’ottima prestazione globale, il nordcoreano realizza una rete che difficilmente vedremmo su di un campo di Serie B: dopo un’azione manovrata in cui la palla viaggia prima larga per poi tornare al centro del campo, Colombatto apre verso il lato debole dove Han staziona leggermente defilato sulla destra. Quando il pallone sta per arrivargli lui è già in area ma non sappiamo cosa stia per fare: potrebbe stoppare la palla e attendere che Baraye si avvicini per poi provare a servire un compagno, invece con una sforbiciata che ricorda per esecuzione un gesto di arti marziali colpisce la palla con il piede destro mandandola sul palo opposto. Quanti attaccanti sono in grado di pensare, ancora prima di realizzare, un gesto simile?