Le nuove misure di sicurezza volute dalla Uefa

Mercoledì scorso si è tenuto, a Monaco di Baviera, un summit in cui si sono incontrati i responsabili della sicurezza di club e federazioni di tutta Europa. L’obiettivo era tracciare una strategia comune e condivisa per contrastare eventuali attacchi terroristici a eventi sportivi. Il vertice, organizzato dall’Unione Europea e dalla Uefa, si tiene ogni anno e funge da corso di aggiornamento sulle misure di sicurezza e prevenzione contro gli attacchi terroristici durante eventi aperti a un grande pubblico.
Dopo l’attentato a Manchester dello scorso maggio durante il concerto di Ariana Grande è cambiata la percezione del pericolo, soprattutto nel Regno Unito, e la Champions League è un appuntamento che invita a tenere gli occhi aperti.

La massima competizione europea è un caso particolare, perché oltre a riempire gli stadi con decine di migliaia di spettatori, interessa tutto il continente, con anche otto città coinvolte contemporaneamente. Per questo i club impegnati in Champions League hanno partecipato attivamente alla conferenza, dove hanno ricevuto consigli sulle misure di contrasto al terrorismo. Un briefing che si unisce a una serie di incontri speciali che la Uefa sta tenendo per istruire dirigenti di club e di federazioni contro il terrorismo i tutti i suoi 55 Paesi membri.

TURIN, ITALY - NOVEMBER 25: Spectators are checked by security guards before they get in to the stadium before the UEFA Champions League group stage match between Juventus and Manchester City FC at Juventus Arena on November 25, 2015 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Come ha dichiarato John Beattie – un dirigente dell’Arsenal che si occupa dello stadio e altre strutture – in un’intervista al Guardian, «dopo l’attentato di Manchester dello scorso maggio abbiamo capito che dobbiamo pensare maggiormente alle misure di sicurezza all’uscita dei grandi eventi, non solo all’ingresso». Negli ultimi tempi ci sono stati diversi problemi di sicurezza legati a eventi sportivi: gli scontri di Istanbul, al termine di una partita del Besiktas, ma anche gli attentati di Parigi del 2015, arrivati a colpire lo stadio di Saint Denis durante Francia-Germania. Anche Steve Frosdick, esperto di sicurezza correlata a eventi sportivi (autore di molti libri in materia), ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’organo: «Stadi, club e federazioni nazionali hanno aggiornato le loro misure di sicurezza contro il terrorismo, e la Uefa ha fornito formazione e supporto. Ora le misure di deterrenza sono attive a tutte le ore del giorno, tutti i giorni. Ci sono modifiche impercettibili per lo spettatore, come steward in borghese tra il pubblico. Ma ci sono cambiamenti che gli spettatori potrebbero notare, come i ripetuti controlli cui vanno incontro mentre vanno verso gli spalti».