Il pareggio della Juventus sul campo dell’Atalanta ha consegnato alla Serie A una capolista in solitaria: il Napoli, l’unica squadra del nostro campionato ad aver vinto tutte e sette le partite disputate. Alla sosta per le Nazionali di ottobre, perciò, la squadra campione d’Italia in carica non è in testa alla classifica, ed è curioso che nella maggior parte degli altri Paesi d’Europa la situazione sia la stessa. In diciannove dei venti maggiori tornei nazionali, a occupare il primo posto in classifica non è la squadra che ha vinto l’ultimo campionato: l’unica eccezione è rappresentata dallo Shakhtar Donetsk, che in Ucraina sta confermando il primato con quattro punti di vantaggio sulla Dinamo Kiev.

Se la Juve è ancora molto vicina al primo posto, in molti dei maggiori campionati la squadra campione in carica ha già perso contatto con la testa della classifica. In Bundesliga, per esempio, il divario del Bayern, orfano di Ancelotti, si è ampliato in questo weekend: i bavaresi hanno pareggiato 2-2 contro l’Hertha, mentre il Borussia Dortmund ha vinto 2-1 ad Augusta e ha ora cinque punti di vantaggio. Il Chelsea ha perso contro il Manchester City quello che poteva essere considerato uno scontro diretto, e ora è quarto, a sei punti dalla vetta. Il Real Madrid ha addirittura sette punti di ritardo dal Barcellona, ed è anche alle spalle di Siviglia, Valencia e Atlético Madrid.

Tra i tornei minori, inattesa la falsa partenza dell’Olympiacos, campione di Grecia in 19 delle ultime 21 edizioni: i biancorossi sono settimi, a cinque punti dall’Aek capolista. Negativo anche l’inizio dell’Anderlecht in Belgio: solo 15 i punti conquistati in nove giornate, molto lontano dai 24 del Bruges capolista. In ritardo anche il Benfica, che non ha approfittato dello scontro diretto tra Porto e Sporting e in classifica rincorre le due storiche rivali. In Repubblica Ceca il Viktoria Plzen ha già preso in largo, con nove vittorie su nove: lo Slavia Praga, campione in carica, accusa già otto punti di svantaggio.

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