Chi ha deluso di più in Europa

La pausa per le Nazionali è un ottimo momento per un bilancio della prima parte di stagione: per molti cominciata benissimo, vedi Dybala trascinatore della Juve, o Messi miglior marcatore di un Barcellona che ha vinto tutte le partite tra campionato e Champions. Giocatori di livello assoluto, eppure anche tra questi c’è chi, in questi primi mesi, ha fatto fatica. Squawka ha stilato un undici tra chi ha deluso di più tra i maggiori campionati europei: stelle appannate, giovani incapaci di emergere, acquisti rivelatisi inefficaci.

In porta Keylor Navas: il Real Madrid non è partito benissimo in campionato, con appena una vittoria in quattro partite casalinghe. Risultati che ora costano alla squadra di Zidane un divario già importante in classifica nei confronti del Barcellona, avanti di sette punti. Navas è riuscito a mantenere la porta inviolata solo in due gare, contro Deportivo e Espanyol. In difesa Joel Matip, Ashley Williams e José Giménez. L’avvio di campionato del Liverpool avrebbe potuto essere molto migliore – i Reds al momento sono sesti – se la difesa non avesse concesso un’enormità di gol: ben dodici in sette partite, ovvero la terza peggior difesa della Premier dopo il West Ham e il derelitto Crystal Palace. In una difesa che difetta di leadership, si aspettava la crescita di Matip in questo senso: crescita che, finora, non è avvenuta.

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Ashley Williams è lo specchio delle ambizioni sgonfiate dell’Everton: dopo una campagna acquisti importante, appena due vittorie in Premier a fronte di quattro sconfitte, i Toffees hanno appena sette punti, e galleggiano appena sopra la linea che demarca la zona retrocessione. Williams, schierato sempre titolare da Koeman, non si è mai ben disimpegnato, nonostante i cambi di modulo – difesa a tre? A quattro? Il risultato non cambia. Infine José Giménez dell’Atlético Madrid, uno dei difensori più promettenti in circolazione, ma con un’affermazione reale che tarda ad arrivare. L’uruguaiano ha un primato poco invidiabile: senza di lui in campo, i colchoneros non hanno mai subito gol (tre volte in campionato, una in Champions). Nelle ultime gare Simeone gli ha preferito Savic, e lui si è ritagliato un posto da titolare solo dopo essere stato dirottato sulla fascia destra.

In mezzo al campo, due potenziali inespressi che arrivano dalla Premier League: Renato Sanches e Granit Xhaka. Il portoghese, dopo essere stato anche vicino al Milan in estate, è finito allo Swansea, con il Bayern che, dopo l’investimento da 35 milioni di euro di un anno fa, spera di riaccogliere un giocatore cresciuto di livello. Speranze finora disilluse: poca grinta, molti errori, e in generale la sensazione di un giocatore ancora incapace di calarsi nella nuova realtà. Per Xhaka, invece, l’apprendistato a Londra sta durando più del previsto: dopo una prima stagione all’Emirates poco appariscente, la seconda annata non ha portato in dote la svolta attesa. Un ottimo esordio nel match inaugurale contro il Leicester, condito da due assist, poi, a seguire, una prestazione più incolore dell’altra.

West Ham United v Swansea City - Premier League

Chi invece ha lasciato l’Arsenal dopo sei stagioni è Oxlade-Chamberlain: dopo aver rifiutato di trasferirsi al Chelsea, il centrocampista inglese ha accettato il Liverpool l’ultimo giorno di mercato. Finora non è andata benissimo: Klopp non l’ha mai schierato titolare, e il minutaggio è in costante diminuzione. Solo sei minuti nell’ultima gara contro il Newcastle, 79 in totale. E le ultime due gare giocate quasi per intero sono finite 4-0 e 5-0 per gli avversari (la prima con l’Arsenal, la seconda con il Liverpool). A completare la mediana David Alaba, uno dei peggiori dell’inizio negativo del Bayern che è costato la panchina a Carlo Ancelotti. Penalizzato da un problema alla caviglia, il suo ritorno in campo non ha rappresentato un guadagno per i bavaresi: cinque gol subiti nelle ultime tre, e una prestazione terribile contro il Psg, con Mbappé che lo ha surclassato in ogni situazione.

Il tridente offensivo è pura classe sudamericana, ma per tutti e tre l’inizio di stagione è stato inferiore alle attese. Nel nuovo Psg targato Neymar e Mbappé, Ángel Di María rischia di vedere sempre meno spesso il campo: l’arrivo dell’ex Monaco gli ha tolto il posto sulla destra del trio d’attacco, dove ha giocato le prime gare di Ligue 1. Senza, però, riuscire a incidere, con un solo assist e poco altro nelle prime quattro partite. Anche l’inizio di stagione di Gonzalo Higuaín, per molti, è stato deludente. L’argentino si è riscattato nelle ultime due partite, contro Olympiacos e Atalanta – non sufficienti, però, per convincere Sampaoli a convocarlo in Nazionale. In tutto sono tre gol in Serie A (gli altri due nelle larghe vittorie della Juve contro Cagliari e Chievo), lontano dal compagno di squadra Dybala, capocannoniere del campionato con dieci reti. Ancora peggio ha fatto Luis Suárez, che nel nuovo Barcellona di Valverde non ha ancora trovato la posizione ideale per tornare il Pistolero di sempre. Appena due i gol stagionali, contro Espanyol e Girona, e in generale l’impressione che l’uruguaiano stia soffrendo molto il momento: nell’ultima gara contro il Las Palmas, sul punteggio di 3-0, Suárez ha fallito una facile occasione, manifestando tutto il proprio nervosismo strappandosi la maglia.

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