La storia che lega Klopp e Wagner

Saranno avversari per un giorno. Anzi, solo per novanta minuti. Jürgen Klopp e David Wagner, allenatori di Liverpool e Huddersfield, avversari non lo sono stati mai, ma sabato alle 16 si affronteranno sul terreno di Anfield: la scenografia migliore per fingere di poter essere l’uno contro l’altro. I due tecnici si conoscono dal 1991, quando erano giocatori ai tempi del Mainz 05. Ventisei anni di amicizia che li ha plasmati in due coach simili: stesso modo di vestire – sempre in tuta entrambi –, stessa grinta nel rivolgersi ai propri giocatori durante le partite, stesso modo di parlare ai giornalisti in conferenza stampa. Non è solo apparenza, il “coaching style” è quasi sovrapponibile: entrambi richiedono un grande dispendio fisico ai giocatori, impostano allenamenti con carichi pesantissimi per ottenere squadre corte e aggressive per tutti i 90’, esigono pressing alto e amano creare transizioni positive per andare in gol con verticalizzazioni veloci. Neven Subotic, difensore del Borussia che ha lavorato con entrambi, li ha definiti «fratelli separati alla nascita».

Non è una semplice amicizia quella che lega i due. Lo stesso allenatore dell’Huddersfield ha definito Klopp «uno di famiglia più che un amico». D’altra parte Wagner è stato testimone di nozze al matrimonio di Klopp, che a sua volta è il padrino della figlia di Wagner. L’attuale allenatore del Liverpool ha rivelato di aver «pianto di gioia come un bambino quando l’Huddersfield ha conquistato la promozione in Premier League». E quando lo scorso 21 ottobre Wagner ha sconfitto il Manchester United di Mourinho, Klopp è stato il primo a congratularsi con lui. I due però sono stati a un passo dal prendere le distanze nelle loro carriere lavorative. Al termine della sua carriera da calciatore nel 2005, Wagner pensava di tentare con l’avventura da allenatore. Fu proprio l’amico di una vita a consigliargli di rimanere fuori dal business del calcio: Klopp non era scettico sulle sue qualità da tecnico, ma forse pensava che il carattere, la calma, e quel suo atteggiamento sempre rilassato potessero contrastare con la vita di un allenatore. Da questo punto di vista il coach del Liverpool è molto diverso da quello dell’amico: sempre sul pezzo, sempre in prima linea per battagliare sulla linea laterale, a urlare consigli e rimproveri ai giocatori. Wagner accettò il consiglio e iniziò a studiare per diventare insegnante ma, come ha dichiarato in un’intervista recente, «quando hai il virus del football dentro, prima o poi questo viene fuori». Mancavano solo le condizioni giuste per far espandere il virus.

Un antipasto della partita di sabato: l’amichevole del 2016

Nel 2011, Klopp era la nuova sensazione mondiale in fatto di allenatori giovani e promettenti, e aveva appena vinto la sua prima Bundesliga con i gialloneri di Dortmund. In quel periodo Wagner, di quattro anni più giovane, ricevette la telefonata di Michael Zorc, ds del Borussia: aveva bisogno di un allenatore per la seconda squadra. Zorc aveva parlato proprio con Klopp prima di prendere quella decisione, e questi gli aveva detto – probabilmente a malincuore ma in tutta sincerità – che di sicuro l’amico di sempre aveva le qualità per essere un tecnico. Nel 2011 iniziò la loro seconda avventura fianco a fianco a Dortmund, poi finita per entrambi nel 2015. Nel novembre di quell’anno, Wagner ha sostituito Chris Powell sulla panchina dell’Huddersfield, salvandosi con diverse giornate d’anticipo. L’anno successivo, con una rosa rivoluzionata da tredici acquisti, ha conquistato la promozione in Premier ai playoff. Ad Anfield, due anni dopo l’ultima esperienza nello stesso club, Wagner e Klopp si incontreranno da rivali, per la prima volta, solo per novanta minuti.