L’Arabia Saudita potrebbe portare le donne allo stadio

di Redazione Undici
31 Ottobre 2017

In Arabia Saudita c’è aria di cambiamento: dopo aver concesso alle donne di prendere la patente e guidare, la monarchia di Riyad potrebbe aprire alle donne negli stadi in occasione di eventi sportivi. Sarebbe un cambiamento graduale per il momento, un semplice allentamento delle restrizioni (di solito ci sono elementi di divisione nei luoghi pubblici aperti a entrambi i sessi), ma sintomatico di quel che sta accadendo nel Paese. L’Autorità Generale dello Sport ha diffuso una nota in cui dichiara l’esistenza della possibilità, per le donne, di accedere a tre arene a partire dal 2018: sono il King Fahd Stadium di Riyad, il King Abdullah Sport City a Jeddah, e il Prince Mohammed Bin Fahd Stadium a Dammam (i tre più grandi e importanti, nonché quelli che ospitano sei delle migliori squadre della prima divisione di calcio). Il documento non specifica le modalità, ma parla di facilitazioni per l’intero nucleo familiare, donne comprese. Un primo segnale di questa spinta al cambiamento si è avuto già lo scorso settembre, proprio al King Fahd Stadium, per la celebrazione dell’87esimo anniversario della nascita dello Stato. Nonostante l’opposizione dei conservatori più radicali.

 

L’apertura alle donne negli stadi fa parte di un processo di modernizzazione dell’Arabia Saudita voluta dal 32enne erede al trono Mohammed bin-Salman. Il figlio di Re Salman vuole abbandonare la linea conservatrice del Paese a maggioranza sunnita. La legge dello Stato, ad esempio, vieta alle donne di sposarsi, uscire in pubblico, viaggiare, divorziare o trovarsi un lavoro senza il permesso dell’uomo a cui sono legate: generalmente il padre, poi il marito, solo in alcuni casi un altro parente. Il programma di riforme di Mohammed bin-Salman è un progetto a lungo termine che prevede aperture e innovazioni per il Paese, dal nome “Vision 2030”, con il quale ha intenzione di cambiare i connotati dell’Arabia Saudita nei prossimi 13 anni. Si tratta di un piano innovativo, quasi sorprendente, per la monarchia Saudita, ma potrebbe essere necessario: Riyad non può più fare affidamento unicamente sui proventi, sempre minori, derivanti dal greggio. Il calo del prezzo del petrolio e il progresso tecnologico nel campo delle rinnovabili sono stati fattori decisivi nel convincere l’erede al trono ad apportare cambiamenti radicali nel suo Paese.

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