Nel prossimo Clásico non ci sarà il pasillo

Il Barcellona nel clásico non renderà omaggio al Real campione del mondo, e sembra un po' uno sgarbo.
di Redazione Undici 19 Dicembre 2017 alle 16:21

Lionel Messi, Sergios Ramos e Marcelo sono i soli tre superstiti dell’ultimo clásico con pasillo annesso. La tradizione vuole che il club che ospita la squadra campione di una competizione nella gara successiva alla vittoria di quella competizione, omaggi il club avversario con una sorta di red carpet immaginario in cui si applaudono gli atleti. Il 7 maggio del 2008 fu il Barcellona guidato da Frank Rijkaard a rendere omaggio al Bernabéu ai blancos, dopo che questi ultimi avevano vinto la Liga battendo l’Osasuna nella giornata precedente. Ora, dopo aver ottenuto la vittoria del Mondiale per club, il Real si troverà ancora una volta davanti i blaugrana, che hanno però confermato di non essere intenzionati a ripetere il gesto di riverenza.

Guillermo Amor, che per il Barcellona si occupa delle Relazioni istituzionali della prima squadra, ha dichiarato: «Abbiamo sempre detto chiaramente che il pasillo viene fatto solo in caso di competizioni a cui noi partecipiamo, e non è questo il caso. In linea con ciò, quando il Real ha vinto questa estate la Supercoppa Europea contro il Manchester United, non c’è stato nessun festeggiamento nella partita seguente che, nemmeno a farlo a posta, fu il clásico al Camp Nou per la Supercoppa di Spagna». Il tecnico del Barça, Ernesto Valverde, ha invece dichiarato che si atterrà ai criteri scelti dal club ma che comunque resta una scelta secondaria e poco rilevante.

L’ultimo pasillo, datato 2008

La questione, apparentemente non rilevante, è l’ennesimo tassello di un gioco fragile per cui ogni piccolo elemento può contribuire a destabilizzare l’ambiente avversario e innervosire i rivali. Cristiano ha chiesto l’omaggio, sostenendo che «sarebbe bello, vorrei che il Barça ci facesse il corridoio, ma la cosa principale è vincere sabato in modo che la Lega resti viva». Anche il presidente dei madrileni, Florentino Pérez, ha assicurato che anche se non dovesse esserci il corridoio, questo non toglierebbe certo valore al titolo vinto dai suoi uomini. L’ultima parola sembra spettare al Barcellona.

Intanto c’è un precedente, che contraddirebbe la dichiarazione di Amor. È il 2006 e il Barça effettua il pasillo d’onore al Siviglia che aveva da poco vinto l’Europa League, competizione in cui i blaugrana, quell’anno in Champions, non partecipavano. Javier Tebas, presidente della Liga, ha delegato tutta la responsabilità della decisione alla squadra di Messi e Suárez: «Non so se ci sono protocolli, se ci sono corridoi, applausi o palloni da rilasciare. Possono piacere o meno al club e al popolo, ma non me ne importa niente».

>

Leggi anche

Calcio
È arrivato il momento di considerare Khvicha Kvaratskhelia come uno dei migliori giocatori al mondo
Nove mesi fa è arrivato al PSG, si è imposto subito come titolare e protagonista e ha avuto un impatto da meteorite su qualsiasi avversario. Anche e soprattutto in Champions League.
di Simone Mannarino
Calcio
Un giocatore del Leeds United, Ao Tanaka, è stato scelto come testimonial per le elezioni amministrative di Kawasaki
Il giapponese è praticamente un eroe in patria e la giunta comunale della sua città natale gli ha chiesto di firmare una campagna per invogliare le persone ad andare a votare
di Redazione Undici
Calcio
Marcus Thuram e l’Inter hanno trovato il modo migliore per rispondere a tutte le critiche
Il successo in casa dell'Ajax, suggellato dalla doppietta del centravanti francese, scaccia via un po' di inquietudini intorno alla squadra nerazzurra.
di Redazione Undici
Calcio
Anche se sembra incredibile, il Barcellona ha annunciato che giocherà un’altra partita di campionato allo stadio Johan Cruijff, che può ospitare solo 6mila spettatori
Una soluzione d'emergenza, visti gli ennesimi ritardi per la ristrutturazione del Camp Nou. E così ai blaugrana toccherà continuare a giocare in un impianto mignon.
di Redazione Undici