Steven Gerrard se la cava anche da allenatore

Alla guida dell'Under 18 del Liverpool, è primo in campionato e ha perso una sola volta in 21 partite.

La lontananza di Steven Gerrard da Liverpool è durata appena due anni, quando l’ex centrocampista inglese ha giocato con la maglia dei Los Angeles Galaxy. Lo scorso gennaio, dopo 710 partite con i Reds e nove titoli vinti, Gerrard è tornato ad Anfield come tecnico delle giovanili. Nella stagione 2017/18 gli è stato affidato il ruolo di allenatore della squadra Under 18, e finora i risultati sono stati straordinari: una sola sconfitta in 21 partite, primo posto nel gruppo Nord della Premier League di categoria, superato facilmente il girone di Youth League. L’unico ko è arrivato proprio nella competizione continentale: la sconfitta in casa dello Spartak Mosca. Le cinque vittorie, però, sono state tutte nette: un doppio 4-0 al Siviglia, 4-1 e 3-0 al Maribor e 2-0 nel match casalingo contro lo Spartak.

L’ultima vittoria è arrivata in rimonta contro il Wolverhampton: risultato che permette ai giovani Reds di conservare il comando della classifica nel torneo nazionale, con 23 punti (frutto di sei vittorie e cinque pareggi), uno in più del City e due in più dello United. Gerrard ha così parlato dopo il fischio finale: «Devo ringraziare i ragazzi, hanno creato uno spirito all’interno del gruppo che li fa essere difficili da battere. La reazione dopo essere andati in svantaggio di un gol è stata eccezionale. Hanno mostrato di avere un carattere incredibile. Finora, la mia esperienza è stata molto positiva: siamo dove vogliamo essere, ma c’è ancora duro lavoro da fare se vogliamo che la stagione sia di successo».

La vittoria per 4-0 in Youth League contro il Siviglia

All’inizio, Gerrard ha sperimentato il 4-4-2 (o la variante 4-2-3-1) passando però al 3-4-3 quando ha avuto problemi con i terzini: un modulo che ha sancito il salto di livello della squadra. Una delle partite migliori è stata quella contro il Siviglia, al termine della quale Gerrard ha svelato che il suo omologo gli ha fatto i complimenti «per la grande squadra». Una gara giocata ad alta intensità, indirizzata subito sui canali giusti, con la straordinaria capacità messa in mostra dai Reds nel far male in contropiede. In Youth League, Gerrard può contare anche su Woodburn, gioiellino del Liverpool che ha già esordito e segnato in prima squadra, oltre all’attaccante Rhian Brewster, capocannoniere agli ultimi Mondiali Under 17 con l’Inghilterra, e al promettente portiere Kamil Grabara.

A Gerrard era stato proposto anche di allenare prime squadre – il Mk Dons, in particolare, aveva molto insistito – ma l’ex centrocampista ha preferito aspettare. «È come se si fosse completato un ciclo», ha detto. »Sono tornato nel posto dove tutto è cominciato. Però questa non è una decisione basata sulle emozioni, è qualcosa che riguarda la mia voglia di dare un contributo importante. Questa è una grande occasione per imparare e crescere come allenatore, e allo stesso tempo posso mettere a disposizione dei ragazzi le mie conoscenze, idee ed esperienze in un periodo importante della loro carriera». Sul modello di allenatore da seguire, Gerrard non ha voluto fare un nome ma ha detto di rifarsi a tutti quelli che ha avuto da giocatore: «In qualche modo mi hanno ispirato tutti. Ho imparato molto da ognuno di loro, sono stato fortunato ad aver lavorato con alcuni tra i migliori».