Samir Nasri è stato squalificato per sei mesi

L'Uefa ha sanzionato il giocatore francese, oggi svincolato, per pratiche di trasfusione proibite.

Samir Nasri è stato squalificato per sei mesi dalla Uefa per aver infranto le regole antidoping. La Uefa, dopo aver aperto un’inchiesta nel marzo dello scorso anno, ha ratificato la squalifica dell’ex Arsenal: «Il giocatore Samir Nasri è stato trovato colpevole di aver utilizzato un metodo proibito. Per questo motivo, il Corpo di Controllo, Etico e Disciplinare della Uefa ha deciso di sospendere per sei mesi il giocatore per violazione delle norme antidoping». Il legale del giocatore ha confermato la sanzione, facendo però intendere soddisfazione per la durata della squalifica (Nasri rischiava fino a quattro anni).

Il caso è nato dopo un tweet del dicembre 2016 della clinica Drip Doctors, che testimoniava come il francese, allora giocatore del Siviglia, si fosse sottoposto a una serie di trattamenti. In quell’occasione, a Nasri sarebbero stati iniettati 500 millilitri di idratazione sotto forma di acqua sterile contenente componenti di micronutrienti: il limite imposto dalla Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, fissa a 50 millilitri il limite massimo per un atleta nell’arco di sei ore.

Un altro colpo per la carriera di Nasri, oggi trentenne e appena svincolato dalla sua ultima squadra, l’Antalyaspor: in Turchia ha giocato otto partite, segnando due gol, prima della rescissione consensuale a gennaio. Il francese aveva invece militato nel Siviglia nell’ultima stagione, ma il club andaluso, dopo averlo preso in prestito dal Manchester City, ha deciso di non riscattarlo.