Cinque giocatori di cui si sta parlando poco

E che stanno disputando un campionato di livello, anche a dispetto della prestazioni delle proprie squadre.

Cinque nomi che rappresentano sorprese o conferme silenziose di squadre che stanno disputando campionati diversi. Da chi lotta per l’Europa come Atalanta e Sampdoria, al campionato di metà classifica del Torino di Mazzarri fino alla lotta salvezza della Spal e al campionato ormai scontato del Benevento. Ci sono calciatori che nonostante non siano costantemente sotto i riflettori stanno facendo il massimo per confermare il proprio valore, se c’è chi come Iago Falque ha già mostrato la propria qualità, giocatori come Brignola, Lazzari o Caprari stanno facendo il possibile per dare una spinta ulteriore alle proprie carriere.

Rafael Tolói

Rafael Tolói è un brasiliano atipico, facente parte di quella schiera di calciatori silenziosi e capaci di centellinare parole e sorrisi. Classe 1990, è arrivato a Bergamo dopo una breve e a tratti deprimente stagione i giallorosso. In poco tempo è diventato una delle colonne della Dea di Gasperini. Grazie al fisico strutturato e la capacità di concentrazione, è un difensore che ama l’anticipo e gli intercetti. Bravo nel tackle, è con Masiello e Caldara o Palomino  la struttura portante della difesa atalantina. Terzo giocatore per rendimento del club bergamasco, il brasiliano mostra un’ ottima affidabilità nonostante non spicchi e non sia il primo né per qualità nei passaggi né per duelli aerei vinti. Calciatore silenzioso in campo come nella vita, Tolói è uno di quegli atleti che fa tutto sotto traccia, commette qualche raro errore come nel caso del gol di Caprari per l’uno a zero della Samp di martedì, ma ha la resilienza per riscattarsi immediatamente, calciando di destro come un centravanti navigato.

La rete di Tolói contro la Samp
Manuel Lazzari

Manuel Lazzari è da inizio anno uno di quei calciatori a cui guardiamo con attenzione, perché in B era capace di fare la differenza asfaltando la fascia destra del centrocampo di mister Semplici. Senza dubbio Manuel è stato uno dei protagonisti della risalita in A del club spallino e sta mostrando che può continuare senza problemi l’arrampicata dalla C2 al campionato maggiore. In serie cadetta Lazzari “impazziva” i difensori avversari grazie a una velocità non comune, una rapidità dovuta alla struttura brevilinea e a quel modo di correre serrato, con le braccia che sembrano razzi pronti a esplodere. Già autore di 2 reti e un assist, è uno di quei giocatori completamente consapevoli della propria dimensione e del fatto di non essere stato dotato di una fisicità particolare per cui è solo grazie al lavoro e al miglioramento costante che può raggiungere livelli che nessuno avrebbe previsto quando ha cominciato a giocare a calcio. Primo critico di se stesso, aveva detto proprio a Undici di dover ancora migliorare nel cross e nella fase difensiva. La storia di Lazzari appassiona perché è il racconto semplice di un riscatto che in molti non avrebbero mai previsto. Il racconto per alcuni ritrito, ma pur sempre affascinante, di chi viene dal nulla e lavora forte per arrivare in vetta.

Più del bel diagonale con cui batte Perin, impressiona la corsa folle con cui crea il 3 contro 2 che porta al gol

Enrico Brignola

È di queste ore l’interessamento della Fiorentina per Enrico Brignola. Il ragazzo del Benevento è uno di quegli esempi di come anche da stagioni tremende e disastrose possono nascere esempi virtuosi. A soli 18 anni è tra i pochi a salvarsi nel campionato dei sanniti e impressiona in particolare perché pur con buone doti tecniche di base, non era stato presentato come una possibile sorpresa. È tra gli under 18 ad aver collezionato il maggior minutaggio nei massimi campionati europei. Che il Benevento si schieri con un più classico 4-4-2 o con il 4-2-3-1 con tre mezze punte dietro un unico attaccante, Brignola si è ritagliato ormai un posto da protagonista da quando lo scorso dicembre ha debuttato con la maglia del Benevento contro il Milan che tifava da bambino. Da allora sono arrivati 3 gol e 1 assist, con tanto di rete alla Roma all’Olimpico, proprio contro la squadra che lo aveva lasciato andare via quando ne vestiva la maglia dell’under 17. Ora che cominciano a venire fuori i video di skills su YouTube, Corvino ci ha messo gli occhi per un’operazione intelligente in linea con la costruzione della nuova Fiorentina.

La prima rete in A contro la Sampdoria

Gianluca Caprari

Gianluca Caprari è arrivato a Genova sponda Samp con la speranza di far vedere finalmente un po’ di quel talento di cui si parla da tempo in funzione del suo nome. La fortuna non deve essere la sua più grande alleata se si è trovato chiuso dalla miglior stagione di sempre di Fabio Quagliarella e dalla conferma del talento di Duván Zapata. Quello che veniva spesso definito come “gioiello” donandogli un’aura di preziosa attesa, ha trovato davanti a sé una strada sterrata e non regolare, ma sta provando a raddrizzarne la rotta facendosi trovare pronto nei momenti in cui Giampaolo lo chiama all’appello. Contro l’Atalanta nell’ultima di campionato ha aperto con una rete da opportunista, ha sfruttato l’errore di Toloi, seguito l’azione da vero rapace e ha poi approfittato dell’errore del centrale brasiliano andando a battere Berisha con un diagonale sul palo alla sinistra del portiere bergamasco. In stagione sono 5 i gol e 2 gli assist collezionati, un sostituto prezioso per o dietro le punte, che può diventare arma tattica da inserire a gara in corso. Intanto, lui spera di diventare protagonista nel derby.

Gli highlights della sfida contro l’Atalanta con tanto di rete dell’1 a 0

Iago Falque

Nella stagione schizofrenica del Torino, una delle poche certezze che i granata hanno avuto oltre alla propria atavica follia è la presenza rassicurante di Iago Falque. A guardarne la carriera e mettendola a paragone con gli alti e bassi umorali del club del presidente Cairo, sembrerebbe quasi che le strade di squadra e calciatore fossero fatte per incrociarsi, prima o poi. Nonostante i media e i tifosi si attendessero qualcosa di diverso rispetto a un modesto campionato di metà classifica Iago ha dichiarato che nelle ultime gare il Toro ha finalmente «cominciato a divertirsi». È soprattutto per merito suo se la Maratona può godersi momenti di buon calcio anche in un’annata nata male e che con fatica Mazzarri sta provando a raddrizzare. 11 gol, 8 assist e una centralità sempre più evidente. Oltre 2 tiri di media e passaggi chiave a partita: è nei piedi e nella mente magica dello spagnolo che il Torino trova il motivo di esistere e guardare il calcio senza quel velo di tristezza che da sempre lo ammanta.

Classico taglio esterno, interno, ricezione nel mezzo spazio e tiro a giro di sinistro sul palo lontano