Cose che possono succedere raccogliendo un fuoricampo

C’è un’unica e semplice regola quando, nel baseball, dopo un fuoricampo, la palla sta venendo verso di te: esibire una presa sicura, pena lo scatenarsi di una gazzarra, di una lotta intestina nel ventre dello stadio per impossessarsi del cimelio. Quanto, ad esempio, viene narrato in Underworld di DeLillo quando Cotter e Bill disputano, rabbiosamente, l’appartenenza della palla – quella della vittoria del campionato dei Giants, benché dimenticata, per un indefinito lasso di tempo, tra i sedili dello stadio festante. «Ehi Cotter, vediamo di essere onesti. Tu me l’hai strappata di mano. È un chiaro caso di scippo», dice Bill al rivale. Chissà quante volte una situazione del genere si è verificata negli impianti di Mlb.

Qualcuno, perciò, decide di arrivare preparato: con un guantone, perché la presa sia salda. Nel corso della gara tra Twins e Yankees, un home run fila spedito verso un ragazzo in prima fila tra gli spalti: quando la palla arriva nelle sue vicinanze, il ragazzo si sporge verso il campo e con il guantone l’afferra al volo. Braccia alzate, rivolte al pubblico lì vicino, per manifestare la giocata vincente, con l’incredulità di una signora nell’apprendere la conquista della palla – scandita da un “OMG” a occhi sbarrati. Ma quello che è davvero strano – quando il ragazzo impatta la palla, o quando apre e chiude la mano – è che dal guantone cascano popcorn: insomma, il guantone aveva tutt’altra utilità.