Nell’Italia Under 21 che ha vinto il suo quinto (e al momento ultimo) Europeo di categoria, quella del 2004 allenata da Claudio Gentile, c’erano cinque giocatori che sarebbero diventati campioni del mondo due anni più tardi a Berlino: Marco Amelia, Andrea Barzagli, Cristian Zaccardo, Daniele De Rossi e Alberto Gilardino. Da sempre l’Under 21 rappresenta l’ossatura della Nazionale maggiore, il trampolino di lancio verso il grande calcio per molti giovani talentuosi: il giocatore con più presenze tra gli Azzurrini è Andrea Pirlo (37), e il record di gol, 15, appartiene proprio all’ex centrocampista di Milan e Juventus insieme a Gilardino.
Per questo è simbolico che, alla vigilia dell’Europeo 2020 in cui l’Italia proverà a riscattare la delusione per la mancata qualificazione al Mondiale 2018 e in cui Roma è stata scelta per la partita inaugurale, la Figc ospiterà in Italia e a San Marino proprio l’Europeo Under 21 del 2019. Il legame tra i due eventi è sia sportivo sia organizzativo, dice Andrea Stefani, ex assistente arbitrale (ha diretto insieme a Nicola Rizzoli e Renato Faverani la finale di Brasile 2014 tra Argentina e Germania) e adesso project manager della manifestazione: «Sarà l’occasione per la ripartenza del movimento calcistico italiano, l’Under 21 deve dimostrare che i nuovi talenti ci sono e hanno qualità. Ma sarà anche una sorta di anteprima dell’Europeo 2020, in cui quattro gare verranno giocate all’Olimpico di Roma. È un’altra tappa che conferma le capacità organizzative della Figc dopo la finale di Europa League 2014 a Torino e quelle della Champions League maschile e femminile del 2016 a Milano e Reggio Emilia. L’Italia non ha mai ospitato un Europeo Under 21 nella sua storia e tornerà a vivere un grande evento per le Nazionali dopo il Mondiale del 1990».
Il torneo si svolgerà dal 16 al 30 giugno 2019 in cinque città del Friuli-Venezia Giulia e dell’Emilia-Romagna (Udine, Bologna, Cesena, Reggio Emilia e Trieste) e a Serravalle, a San Marino. Stefani spiega il perché di questo matrimonio: «La Federazione di San Marino non avrebbe mai potuto organizzare un Europeo Under 21, che la Uefa considera un torneo “top” e non giovanile. Il tandem con la Figc è una bella possibilità anche per loro». Parteciperanno 12 squadre e le quattro semifinaliste otterranno il pass olimpico per Tokyo 2020: l’Italia del calcio maschile manca alle Olimpiadi da Pechino 2008. La finale dell’Europeo Under 21 2019 si giocherà allo Stadio Friuli di Udine, una decisione che, secondo Giovanni Spitaleri, responsabile dell’Area Competizioni Figc, «è il riconoscimento verso una società, l’Udinese, che ha saputo investire sullo stadio di proprietà, attraverso un costante ammodernamento negli anni e con grande interesse per la propria terra». Andrea Stefani aggiunge: «La Figc vuole gratificare la realtà locale, intesa sia come amministrazione sia come club, per il percorso virtuoso compiuto sull’impianto».
Dentro e fuori dal campo, i protagonisti dell’Europeo saranno i giovani. La Figc ha promosso, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il progetto Tifiamo Europa. Gli studenti coinvolti studieranno la storia e la cultura delle altre nazioni partecipanti: la missione, spiega Stefani, è «spezzare le brutte abitudini degli stadi italiani. Non deve più succedere che venga fischiato l’inno di un altro Paese». A tal proposito, Giovanni Spitaleri guarda già al futuro, cioè al giorno dopo la finale del 30 giugno 2019: «Il ricordo dell’esperienza vissuta andrà trasferito su tutto il movimento che opera quotidianamente sul territorio. Vogliamo che l’Europeo Under 21 lasci valori positivi a tutte le città ospitanti».