Ralenti

LeBron James contro tutti nei playoff Nba, il ruolo di Wenger nella crescita del calcio africano e lo strano caso dei simboli dei nativi d'America nei club europei.

Serie A a parte, ma ormai i giochi sono fatti, tutti i principali campionati di europei sono chiusi da settimane. Restano da assegnare la Fa Cup e la Coppa di Germania, l’Europa League e soprattutto la Champions, e poi il calcio tornerà a metà giugno, con l’inizio del Mondiale di Russia. È un buon periodo, dunque, per guardarsi un po’ attorno: ci sono i playoff Nba con il miglior LeBron James di sempre atteso dalla finale di conference contro i Boston Celtics che hanno eliminato i Philadelphia 76ers di Marco Belinelli, c’è sempre il Giro d’Italia, a breve inizieranno gli Internazionali Bnl d’Italia di tennis a Roma e, se proprio non si riesce fare a meno del calcio, si può riflettere sulla stagione che sta per terminare, l’ultima di Arsène Wenger sulla panchina dell’Arsenal. Qui c’è qualche lettura sportiva per questi giorni, oltre ai soliti articoli consigliati da Studio.

 

Sport e altre cose culturali

Is LeBron James the GOAT? Forget the debate. It’s asking the wrong question – Washington Post
Nei Cleveland Cavaliers forse meno squadra di sempre, LeBron James sta giocando i migliori playoff della sua carriera. Ma basta cercare di paragonarlo a Michael Jordan.

Was The Process worth it? – Espn
I Philadelphia 76ers sono finalmente andati ai playoff Nba dopo cinque stagioni di assenza, ma hanno perso al secondo turno contro i Boston Celtics. A che punto è “The Process”?

An Open Letter About Female Coaches – Players’ Tribune
Suo papà che faceva l’infermiere e sua mamma il medico (e non il contrario), Becky Hammon e il tabù delle allenatrici nel grande basket americano: una lettera aperta di Pau Gasol all’Nba.

The State of Mental Health Care in the NBA – The Ringer
La Nba, pur con qualche reticenza, sta aprendo al discorso e alla cura dei problemi relativi alle “mental illness”, in particolare dopo le uscite di Kevin Love e DeMar DeRozan.

Auf wiedersehen Per Mertesacker, a footballing giant even bigger off the field than he was on it – Independent
Per Mertesacker si ritira a 33 anni: la storia di un grande calciatore, campione del mondo nel 2014, che è stato ancor più grande fuori dal campo.

Why Arsene Wenger’s legacy will forever endure in Africa – FourFourTwo
Da George Weah a Emmanuel Adebayor passando per Nwankwo Kanu e Kolo Touré: Arsène Wenger non ha cambiato solo l’Arsenal, ma anche la percezione dei calciatori africani agli occhi di tutto il mondo.

The Joy of Six: football moves named after players – Guardian
Storia della “Cruyff turn”, della “McGeady spin” e di altri gesti calcistici che devono il proprio nome a quello del loro inventore.

El mayo francés del fútbol – Libero
«Il calcio ai calciatori»: cosa c’entra il pallone con il maggio francese del 1968?

Tomahawk Chops and Indian Mascots, Vanishing From U.S. Stadiums, Live On in Europe – New York Times
Mentre negli States sulla simbologia dei nativi americani nello sport c’è un dibattito aperto – con la volontà di ridurli, se non eliminarli – in Europa il proliferare di questi simboli appare fuori controllo.

Yusra Mardini: From Syrian refugee swimmer to voice for change – Cnn
Yusra Mardini, la nuotatrice siriana che ha partecipato alle Olimpiadi di Rio 2016, e il suo rapporto con la parola “rifugiata”.

 

Cultura

The United States of Japan – New Yorker
L’America è ancora il principale Paese esportatore di cultura, ma il Giappone sta diventando sempre di più il punto di riferimento per il futuro. Matt Alt sul concetto di “giapponificazione” e sul cambiamento di paradigma per le industrie culturali.

I’m Not Black, I’m Kanye – The Atlantic
Un’accurata riflessione di Coates sul personaggio di Kanye West, alla luce delle sue recenti dichiarazioni sulla razza nera e sul suo supporto a Trump. Il giornalista ha analizzato per l’Atlantic le intenzioni che spingono l’artista ad esporsi così, adesso, e cosa c’entra in tutto questo la notorietà.

«Something bold, something pure» – the 50-year long legacy of 2001: A Space Odyssey – It’s Nice That
L’eredità di 2001: Odissea nello Spazio (che quest’anno celebra il cinquantesimo anniversario dall’uscita) vista da alcuni graphic designer e illustratori, in una panoramica di It’s Nice That.

 

La foto della settimana

Dalle Alpi a Israele: il Giro d’Italia nel deserto del Negev (Menahem Kahana/Afp/Getty Images)

 

Il video della settimana

La Mlb ha confermato che i New York Yankees e i Boston Red Sox giocheranno due partite di regular season allo stadio olimpico di Londra il prossimo 29 e 30 giugno. Un video della Bbc che racconta la rivalità tra le due franchigie simbolo del baseball statunitense e si concentra sul lato economico della doppia sfida in Europa.