La pantera segna sempre

Con 29 gol in 32 partite Bafétimbi Gomis è diventato lo straniero a segnare di più in un solo anno di Süper Lig turca.

Bafétimbi Gomis ha 32 anni, una capigliatura che lo rende assolutamente riconoscibile e un’esultanza che spaventa gli avversari e carica i suoi tifosi. È arrivato al Galatasaray dopo anni di militanza nello Swansea e nel 2014 ammetteva candidamente, e senza paura, di aver dovuto cercare il club su Football Manager perché non conosceva la nuova destinazione. Alla sua età consideriamo i calciatori in fase discendente ma per un attaccante siamo ancora nel limbo tra momento topico e inizio del pendio che porta al tramonto. Dopo 29 gol segnati in 33 partite, è diventato il miglior marcatore straniero di sempre in una singola stagione con la maglia del Galatasaray e del campionato turco, dove è arrivato dopo un breve ma comunque proficuo – 20 le reti segnate nella passata stagione – anno al Marsiglia.

La stagione appena conclusa ha visto Gomis giocare ai suoi consueti livelli ma risultando fondamentale per la vittoria della Süper Lig. Come dicevamo in questo articolo, la crescita del campionato l’ha portato a stabilirsi immediatamente alle spalle dei top 5 campionati europei in termini di fatturato: «Come riporta Calcio e Finanza, dal 2000 – anno del boom economico e sportivo del Paese – al 2015, il volume d’affari del campionato è passato dai 150 ai 700 milioni, e oggi si assesta introno ai 580 con una crescita del 366%». Quindi i 29 gol di Gomis (32 totali in stagione) sono tutt’altro che il risultato ottenuto da un campione in un cimitero di elefanti. Le sue reti sono valse il 39% dei gol della squadra guidata da dicembre da Fatih Terim, tornato al club che lo ha reso grande a gennaio, dopo aver lasciato la guida della Nazionale turca.

Bafétimbi è stato il terzo giocatore per rendimento del campionato turco e i suoi 29 gol lo tengono fuori dalla classifica dei primi dieci della Scarpa d’Oro soltanto per il basso coefficiente del torneo rispetto ai maggiori tornei continentali. La stagione di Gomis è stata importante non soltanto per i gol: ha assistito i compagni in 5 occasioni, ha aiutato la squadra a risalire il campo quando in difficoltà giocando da 9 classico su cui appoggiarsi per uscire dal pressing avversario, ha attaccato la profondità sempre con efficacia, e ha lottato su ogni pallone vincendo 2,2 duelli aerei di media, un buon dato, anche se non eccellente. Il franco-senegalese ha tirato in porta 3,9 volte di media a partita, facendo meno soltanto di Anderson Talisca che arriva a 4,1. In brevissimo tempo la sua presenza si è talmente radicata nella cultura pop del Paese che la hit di una star musicale turca è diventata la base per un coro a lui dedicato.

Gomis è partito a razzo con 5 gol nelle prime 4 partite di campionato. Alla prima in casa contro il Kayserispor è già migliore in campo con due gol e un assist. Il primo gol in Süper Lig è un concentrato di ciò che un bravo attaccante deve fare in area di rigore: Younès Belhanda gli restituisce il favore di pochi istanti prima: vede il taglio del compagno alle spalle del centrale avversario e lo serve sulla corsa. Gomis fa un rapido movimento con il capo per percepire lo spazio tra sé e i difensori, prima difende il pallone dall’arrivo di un uomo alle sue spalle, poi con il sinistro rientra sul destro mandando il secondo fuori strada, aggiusta la palla allungando la gamba destra e sbatte il pallone in rete con un calcio che potrebbe spostare un macigno. Poco dopo segnerà un’altra rete molto bella, sempre di destro, di prima intenzione, mirando sotto il sette sul palo più vicino. Due gol da 9 “puro”, con pantera finale.

Come ti scherzo la difesa avversaria

Contro il Kasimpasa alla quinta giornata, è ancora migliore in campo. La prima rete per certi versi ricorda la prima analizzata e sintetizza la qualità dell’attaccante nel gestire il proprio corpo e movimenti connessi. Ricevuta palla ancora da Belhanda nemmeno alza la testa, “sentendo” la presenza del difensore e immaginando l’uscita del portiere dai pali; rientra sul sinistro, non il suo piede naturale, e calcia preciso nella porta rimasta vuota, eludendo anche il tentativo disperato di intervento del secondo centrale del Kasimpasa. Dentro ci sono grande gestione del corpo, sensibilità rispetto allo spazio, precisione anche con il piede debole.

Muoversi rapidamente nonostante un corpo che sposterebbe le porte con un tocco

Contro l’Istanbul Basaksehir, un mese prima del licenziamento di Tudor, il Galatasaray perde fragorosamente una gara in cui non riesce mai a essere in partita. Gomis sa comunque brillare grazie a un colpo di testa che impressiona per la facilità con cui viene realizzato. Dopo un’azione ben costruita a sinistra arriva un cross di Latovlevici: Gomis anticipa l’avversario scattando verso il primo palo ma è a metà dell’area di rigore, la porta è alle sue spalle e non può vedere il posizionamento del portiere, ancora una volta può solo immaginarlo. Effettua una piccola torsione del busto e della testa, nel momento in cui si gira si accorge che Babacan è leggermente in avanti e il suo tentativo può essere soltanto sfiorato ma non neutralizzato. È un altro gol da centravanti purissimo.

Stavolta esulta con il pugno chiuso

In definitiva, Bafétimbi Gomis è un buon attaccante non fenomenale: essenzialmente sa fare bene una cosa su tutte, è concludere e finalizzare le azioni create dai compagni. Ma con la sua presenza riesce a indurre in errore gli avversari, come nella gara contro il Trabzonspor, con la volata finale che vede quattro squadre in pochi punti, chiude la contesa andando a disturbare il centrale avversario su rinvio di Muslera: con un tocco lo manda fuori giri, poi scatta felino verso la porta avversaria e riesce con un tocco sotto felpato, leggero e lievissimo a depositare il pallone decisivo in fondo alla rete. È un gol “alla Gomis”, in cui con la sola presenza induce il giocatore del Trabzonspor a sbagliare un controllo semplice per poi trasformarsi in un’ala più che in un 9, scattando e concludendo dolcemente.

La paura degli avversari quando c’è Gomis nelle vicinanze

Durante l’anno avrebbe potuto allargare il proprio bottino non fosse stato per i gol annullati, i rigori sbagliati e altre occasioni buttate al vento. Ma Gomis è stato molto bravo a segnare gol che può capitare di sbagliare, solitamente quelli che sono semplici in apparenza e su cui si arriva con troppa sicurezza. Ama segnare a un tocco solo, una caratteristica propria dei centravanti vecchio stampo e altamente specializzati come lui o l’olandese Bas Dost. Quando il pallone gli arriva tende a battere di prima intenzione quando è abbastanza vicino all’obiettivo. È quello che fa anche contro l’Osmanlispor, ma da una posizione più defilata, con un avversario a ostruire la visuale della porta. Gomis si coordina e spacca la traversa con il destro prima di far terminare la corsa del pallone in fondo alla rete. Poi esulta, come suo solito, aggredendo la telecamera.