La Transcarpazia ha vinto il Mondiale degli Stati non riconosciuti

Una storia simile a quella della Danimarca a Euro 1992.

C’erano tremila spettatori e 350 giornalisti accreditati − un doppio record − a seguire la finale del Mondiale tra gli Stati non riconosciuti, disputata sabato 9 giugno allo stadio Queen Elizabeth II di Enfield, un borgo a nord di Londra. La partita è terminata 0-0 e ai calci di rigore la Transcarpazia, una minoranza ungherese nell’ovest dell’Ucraina, ha battuto 3-2 la Nazionale di Cipro del Nord, una repubblica autoproclamata riconosciuta solo dalla Turchia.

La Transcarpazia, alla prima partecipazione all’evento organizzato ogni due anni a partire dal 2014 dalla Conifa (Confederation of Independent Football Associations), ha conquistato il titolo con una storia simile a quella della Danimarca agli Europei del 1992. Non qualificata, ha sostituito la squadra del Felvidék (minoranza ungherese in Slovacchia) a meno di un mese dall’inizio del torneo e non ha perso neanche un incontro. Ventisei anni fa, i danesi allenati da Richard Møller Nielsen furono ripescati in extremis al posto della Jugoslavia a causa della guerra dei Balcani e sorpresero la Germania in finale.

Gli highlights della finale

Al terzo posto si è classificata la Padania, sconfitta 3-2 da Cipro del Nord in semifinale e guidata dal lituano, ma con sette anni passati al Brescia tra Serie B e Serie A, Marius Stankevicius. L’arbitro della finale, nonché ambasciatore del torneo sponsorizzato dall’agenzia di scommesse inglesi Paddy Power, è stato l’inglese Mark Clattenburg, che nei mesi scorsi aveva rinunciato al Mondiale di Russia. Tra gli altri Stati non riconosciuti partecipanti, c’erano il Tibet, il Matabeleland (una regione occidentale dello Zimbabwe), la Cascadia (sulla costa ovest di Stati Uniti e Canada) e i campioni in carica dell’Abcasia, un territorio della Georgia riconosciuto solo dalla Russia.