Sono dodici gli impianti che ospiteranno i 64 match di Russia 2018: partita inaugurale e finale si giocheranno a Mosca, al Luzhniki Stadium, ma è un altro lo stadio che in questi giorni ha attirato l’attenzione dei più. Il Central Stadium di Ekaterinburg, la città più orientale tra le prescelte (nonché l’unica a essere al di fuori della Russia europea), ospiterà quattro partite, tutte dei gironi: Egitto-Uruguay, Francia-Perù, Giappone-Senegal e Messico-Svezia. La caratteristica che salta all’occhio è la presenza di due tribune, in corrispondenza dei lati corti del campo, collocate esternamente rispetto al perimetro dell’impianto. La soluzione è stata decisa per non modificare l’assetto originale dello stadio e per venire incontro ai regolamenti Fifa, che impongono una capienza minima di 35.000 posti. Le tribune, infatti, sono temporanee: al termine delle partite dei Mondiali, verranno smantellate, con lo stadio, casa del FK Ural, che ridurrà i suoi posti a 23.000.
Il design inusuale ha così preservato le mura originarie dello stadio (arricchite di stucchi e bassorilievi), costruito nel 1957, ma ha altresì scatenato una serie di critiche. Per molti, la soluzione ha quasi dell’assurdo, oltre a non garantire ai tifosi una copertura (il tetto, infatti, copre solo i posti inferiori delle tribune temporanee). Oleg Gak, il capo architetto del progetto, costato circa 200 milioni di dollari, ha risposto: «Ho letto le reazioni, ma ci saranno sempre persone a cui piacerà o non piacerà una nuova costruzione, soprattutto quando ci si ferma a guardare le foto».
Più su si va, più si sconsiglia l’accesso a chi soffre di vertigini, scrive il New Y0rk Times: «I seggiolini temporanei si ergono ripidi su un fitto reticolo di travi di acciaio. Ciascuna delle due tribune è alta circa 42 metri: quelli seduti sulle file più in alto potrebbero pensare di essere sul tetto di un edificio di 14 piani. Da lì, gli spettatori guardano lo svolgimento della partita da un’ampia apertura rettangolare dello stadio – con il tetto che nasconde parzialmente la vista sugli spalti circostanti – come qualcuno di passeggio che guarda una partita trasmessa in un bar dal marciapiede». Per Gak, comunque, un’esperienza da fare: «Se si viene allo stadio, nei posti lì in alto, non solo si ha una straordinaria visione del campo, ma anche una bellissima panoramica della città».