Cosa è successo tra Salah e la Cecenia

Una foto con il leader Ramzan Kadyrov rischia di renderlo, suo malgrado, un simbolo politico.

Lunedì pomeriggio, l’Egitto già eliminato dal Mondiale sfiderà nell’ultima partita del girone A l’Arabia Saudita. Il derby arabo, ininfluente per la classifica, metterà di fronte due modelli di calcio molto diversi tra loro fin dalle proprie origini. Nelle ultime ore si è sparsa la notizia − lanciata da un giornalista della Cnn − secondo cui l’attaccante del Liverpool Mohamed Salah potesse lasciare il ritiro della sua Nazionale, saltando quindi l’ultimo match, dopo le polemiche ricevute per la foto con il leader ceceno Ramzan Kadyrov.

La Federcalcio egiziana ha già smentito tutto («La notizia è completamente falsa, Mo è ancora con noi ed è contento in ritiro. Sta mangiando e ridendo con i suoi compagni di squadra. Si allena bene e non ci sono problemi», riporta la Bbc) e Salah dovrebbe partire da titolare nella partita contro l’Arabia Saudita. Ma la storia della foto con Kadyrov rimane controversa: sempre secondo la Cnn, l’attaccante egiziano non vuole diventare un simbolo politico pro o contro Cecenia e sarebbe «triste» nel ritiro della sua squadra, organizzato proprio nella regione a sud-ovest della Russia.

Foreign Policy scrive che Kadyrov, «il musulmano più potente della Russia, sta vincendo il suo Mondiale». Kadyrov, 41 anni, è diventato presidente della Cecenia nel 2007, tre anni dopo l’omicidio di suo padre Akhamd. Governa sulla regione che fa parte della Federazione Russa e, di fatto, rappresenta i circa 20 milioni di musulmani del Paese, ma è stato accusato più volte di aver violato i diritti umani (soprattutto nei confronti degli omosessuali) e di essere in accordo con Vladimir Putin per reprimere tutte le possibili proteste anti Russia dopo due tentativi d’indipendenza sfociati in guerre dal 1991 al 1996 e dal 1999 al 2009.

Sempre secondo Foreign Policy, Ramzan Kadyrov avrebbe deciso di ospitare il ritiro dell’Egitto in Cecenia per «cercare di raggiungere potenziali alleati in Nord Africa e Medio Oriente». Da lì la foto e la stretta di mano con Salah, e per questo l’attaccante del Liverpool è stato criticato da chi legge il tutto come una mossa di “soft power” orchestrata da Putin, da tempo interessato ad aumentare la sua popolarità tra gli islamici.