Perché in Bangladesh vanno pazzi per l’Argentina

C'entrano i Mondiali del 1986, Maradona, l'astio verso l'Impero britannico e la ricerca di nuovi eroi popolari.

Quando l’Argentina ha segnato la rete del 2 a 1 contro la Nigeria, non si è festeggiato soltanto a Buenos Aires ma anche in Bangladesh. Un esercito di motorini è sceso in piazza alle 2 del mattino: maglie dell’Argentina su due ruote, clacson che suonano per le strade semi-deserte delle città, e tutto questo perché il sogno della Coppa del mondo era ancora intatto. Non avendo la propria Nazionale al Mondiale, si seguono con devozione le partite dell’Albiceleste. Ma perché?

Tutto risale a 32 anni fa, quando Diego Armando Maradona estromise l’Inghilterra dalla Coppa del mondo con due reti nei quarti di finale della competizione messicana. Il Bangladesh al tempo non aveva ancora vent’anni, con l’indipendenza ottenuta nel 1971 dopo essere stato sotto il dominio dell’Impero britannico prima e poi del Pakistan. Per una Nazione giovane e desiderosa di nuovi eroi, Diego Armando Maradona era il fenomeno che meritavano. L’uomo che aveva umiliato gli inglesi. Quel giorno c’è stata una sorta di identificazione da parte del popolo bengalese con quello argentino.

Secondo Quazi Zulquarnain, giornalista sportivo di Dacca, «i bengalesi hanno sempre amato il calcio, ma non avendo una grande Nazionale a cui guardare hanno scelto l’Argentina. Si sono appassionati alla vicissitudini di Maradona, alle sue lotte personali e a quella personalità difettosa che ricorda le debolezze di noi tutti».