Tre cose sulla terza giornata di Serie A

I problemi difensivi del Napoli, l'attesa per il primo gol italiano di Cr7, il ritorno di Kevin Prince Boateng.

I problemi difensivi del Napoli

«Un problema di atteggiamento», l’ha definito Carlo Ancelotti dopo la gara, ma a riguardare i gol subiti dalla Sampdoria a Marassi, si evince come i problemi del Napoli, in queste giornate, siano soprattutto in difesa. Proviamo a riguardarli: sul primo gol, un’azione in contropiede, la Sampdoria si trova ad attaccare in una situazione di tre contro due. A questo problema – notevole, considerato anche che la gara era iniziata da 10 minuti – si aggiunge il fatto che entrambi i giocatori del Napoli, Allan e Hysaj, si fiondano su Saponara, lasciando scoperto il lato destro del fronte offensivo. È facile, a questo punto, appoggiare per Defrel il quale, se non avesse voluto tirare, avrebbe avuto a disposizione anche il passaggio centrale per Quagliarella. Un errore che ricorda quello commesso contro la Lazio: anche in quel caso, ben tre difensori si lanciarono su Immobile, che controllò con il tacco mettendoli tutti, con un solo gesto, fuori causa. Sul secondo gol le cose vanno ancora peggio: il pallone messo in mezzo dalla Sampdoria è controllato troppo facilmente da Quagliarella, che si trova al limitare dell’area piccola controllato da Albiol, con al suo fianco Defrel, guardato da Hysaj. Proprio quest’ultimo, appena Quagliarella riceve il pallone si stacca per andare a raddoppiare, lasciando scoperto Defrel. Albiol lascia Quagliarella per coprire sul francese, ma è troppo tardi, e la Samp fa due a zero.

La rete del 2-0 realizzato da Defrel; la difesa del Napoli non è esente da colpe

Perché stiamo ancora aspettando il gol di Ronaldo

Dopo tre giornate di campionato la Juventus è a punteggio pieno, ma – ci sarebbe anche dell’ovvio – i titoli sono per la prolungata attesa per il primo gol di Cristiano Ronaldo in bianconero. Al di là del fatto che gli avvii del portoghese non sono stati brillanti nemmeno nei due ultimi campionati con il Real Madrid – a secco nelle prime tre lo scorso anno, un solo gol nelle prime quattro in quello precedente – è evidente che Ronaldo e la Juventus sono in una fase di conoscenza reciproca: il 7, come dice Allegri, «sta imparando il calcio italiano»; la squadra, più che badare al rendimento del Pallone d’Oro in carica, ha ripreso da dove aveva finito, tra momenti della partita in cui accelera e altri di semplice gestione. Così è stato a Parma: il vantaggio immediato di Mandzukic ha per certi versi placato l’offensiva bianconera per buona parte del primo tempo, tornata poi immediatamente alla carica nella ripresa, fino al gol del definitivo 2-1 di Matuidi. Proprio in questi 15-20 minuti Ronaldo ha giocato il miglior spezzone della sua gara: partendo dalla fascia sinistra – dopo che nel primo tempo aveva a lungo sostato in area avversaria in attesa che i compagni lo servissero – ha innescato un paio di azioni molto pericolose.
Il fatto che oggi si parli molto di quanto Cristiano abbia tirato – 23 volte, più di tutta Europa – senza aver mai segnato non tiene conto della qualità di queste conclusioni: molte sono state ribattute o erano di difficile realizzazione. Alcune, poi, arrivavano da molto lontano, con i portieri chiamati a grandi parate – è il caso di un paio di tiri a giro dal limite dell’area, uno contro il Chievo e uno contro la Lazio. Poche, in definitiva, sono state occasioni sbagliate: c’è stato il clamoroso errore contro la Lazio che ha portato al gol di Mandzukic – ma la deviazione di Strakosha lo ha messo fuori tempo – e poi il colpo di testa a lato contro il Parma nel primo tempo, dove sicuramente il gol era alla sua portata. Se le chiare occasioni a disposizione sono state pochissime, la maggior parte Ronaldo ha cercato di costruirsele in proprio: per ora è un limite della Juventus, che Allegri ha ammesso («Dobbiamo cercare di servirlo meglio»). I bianconeri non hanno ancora assorbito il talento del portoghese, come è stato per altri giocatori in rosa da più tempo – basta vedere gli ingressi di Douglas Costa e Dybala al Tardini: il primo ha avuto il merito di gestire il pallone con sapienza, il secondo ha conquistato un paio di falli preziosissimi nei minuti finali del match. Ronaldo ha pensato essenzialmente a far male negli ultimi metri, e la squadra solo in alcuni momenti; quando le due strade convergeranno appieno, probabilmente si vedrà la miglior versione – e il gol – di CR7.

Il primo gol di Cr7 sembra essere soltanto una questione di tempo

Il ritorno in grande stile di Kevin Prince Boateng

Il 3-4-1-2 del Sassuolo è un piacere per gli amanti del calcio ragionato. De Zerbi ha costruito in pochi mesi una macchina ben oliata, un congegno che sembra funzionare al meglio ma ancora con qualche piccola sbavatura difensiva. Bisogna dare atto all’ex tecnico del Benevento di aver creato in poco tempo un laboratorio affascinante, un esperimento che piace all’esterno e ai giocatori che ne fanno parte. Kevin Prince Boateng sembra rinato, entusiasta del modo in cui la sua squadra interpreta la partita cercando di gestire il possesso in maniera attenta. L’ex Milan è il migliore secondo dati WhoScored per quanto riguarda le prestazioni individuali: fondamentale nel proteggere il pallone spalle alla porta e con quasi 3 duelli aerei vinti a partita, il contributo di Boateng è anche di spirito oltre che tecnico. L’intesa con Babacar pare sempre più affinata, lo si nota nell’inserimento con i tempi giusti sul tacco dell’ex Fiorentina che porta il Sassuolo sul temporaneo 1-1. La gara contro il Genoa del Boa recita: 3 tiri in porta, 2 occasioni create, 4 duelli aerei vinti in zona offensiva, 3 palle recuperate, 4 falli commessi e 4 subiti. C’è un mix di palleggio e verticalità che è spettacolo puro; la somma di una squadra che unisce sapientemente giovani da lanciare, o ri-lanciare, e giocatori navigati. Il Sassuolo è a tutti gli effetti una miscela positiva, che dopo la sosta avrà un test importante contro la Juventus capolista, in uno scontro al vertice del tutto inatteso ai nastri di partenza e con un protagonista che è pronto a prendersi il palcoscenico pur in una sfida difficile. Perché quelli come Boateng in partite del genere si esaltano.

La rete di KPB su assist di tacco di Babacar