È tornato il vero Defrel?

La prima doppietta stagionale riaccende le luci sull'attaccante della Samp.

Decimo minuto della sfida tra la Sampdoria di Giampaolo e il nuovo Napoli di Carlo Ancelotti. Dagli sviluppi di un calcio d’angolo Fabio Quagliarella colpisce di testa il pallone che arriva nella zona di Zielinski; il pallone viene contesto da Defrel che lo tocca all’indietro, innescando di fatto il contropiede che si concluderà con l’assist di Saponara per lo stesso attaccante francese che, dopo aver rapidamente seguito il ribaltamento di campo, arriva al limite dell’area per calciare sotto l’incrocio con un destro preciso. È la summa del modo di intendere il calcio di Grégoire Defrel, non fosse per quella conclusione con il piede meno affidabile, ma mai come in questo caso, utile a portare in vantaggio la Samp. Sembra passato un tempo lunghissimo da quando si parlava di lui in termini entusiasti, ed è bastato un anno a Roma a farci parzialmente dimenticare del suo talento. Strano che la sua peggior stagione in Italia sia coincisa con l’annata in cui ad allenarlo in una grande squadra c’era uno dei suoi mentori: Eusebio Di Francesco.

Da Bisoli a Di Francesco, passando per Di Carlo, l’attaccante francese ha imparato a fare la punta, muovendosi dall’esterno dell’attacco al centro del reparto. In lui convive un piccolo equivoco di fondo sulla posizione che preferisce, una disputa quasi impercettibile tra il ruolo di prima e seconda punta. A Roma sia il tecnico che il giocatore sono concordi sul fatto che il suo posto in campo sia quello del 9, centravanti dal fisico atletico e di movimento, alternativa a Dzeko ma esterno all’occorrenza. A Roma Grégoire gioca soltanto 15 gare, 497 minuti, un solo gol segnato e continui problemi fisici a bloccarne la stagione. La Samp che sta scommettendo su di lui ha però il ricordo delle sue annate più brilanti.

Quello che lui stesso ha definito il suo gol più bello segnato con il destro

Nella sua stagione migliore al Sassuolo, quella 2016/17 conclusa con 16 reti in tutte le competizioni, Defrel raggiunge una precisione nei passaggi dell’84%, 28 passaggi chiave, oltre 30 occasioni create e il 60% di precisione al tiro. Sono numeri molto simili a quelli della stagione 2014/15 giocata a Cesena, ad oggi le sue migliori annate nella massima serie. L’ex Sassuolo è un giocatore dalla tecnica raffinata, capace realmente di muoversi lungo tutto lo spettro della linea offensiva. Appena arrivato a Genova si è subito detto entusiasta del modo di lavorare di mister Giampaolo e di poter giocare con un modulo a due punte che aveva già incontrato a Cesena e dove aveva prosperato e fatto bene.

Defrel sembra essere uno di quei giocatori che ama legarsi ai posti in cui gioca, lo dice lui stesso in un’intervista riportata su Undici da Alfonso Fasano. Parlando ad esempio di Châtillon, il luogo in cui è cresciuto, riferisce: «Non ho mai voluto lasciare la zona in cui sono cresciuto, dove ho sempre giocato a calcio. Avevo il campo praticamente dietro casa. Ho avuto l’opportunità di andare a giocare da qualche altra parte, per un club più grande, ad esempio il Montrouge, ma ho sempre preferito rimanere con i miei amici, con la mia famiglia». Si capisce che, forse, Grégoire è uno di quei calciatori da palcoscenico medio, un atleta che prospera dove incontra la serenità degli affetti.

Una delle sue reti più belle, realizzata a Bergamo contro l’Atalanta

A 27 anni, quello che era apparentemente un giocatore multiforme e in grado di giocare in diversi ruoli, sta progressivamente specializzandosi nel ruolo di attaccante centrale: una punta classica con la tecnica superiore, brava tanto ad attaccare lo spazio quanto a intervenire per dare una mano ai compagni nella fase difensiva. Quest’ultima caratteristica Defrel l’ha sviluppata nel tempo, passando dall’estroso anarchico al giocatore capace di aiutare la squadra quando in difficoltà, caratteristica cresciuta ai tempi di Cesena, dove il numero di palloni intercettati e di duelli aerei vinti raggiunge le cifre più elevate. Pare che in Romagna fosse, al bisogno, anche schierato da terzino.

Ora però ci troviamo di fronte a un calciatore diverso, che ha ripreso a lavorare con entusiasmo, che si trova bene negli schemi di mister Giampaolo e che non vede l’ora «di ritrovare la prestazione, di riprendere a stare bene fisicamente e poi il gol», come ha detto in un’intervista al canale ufficiale della Sampdoria. «Per un attaccante», ha aggiunto, «penso che se fai la prestazione alla fine arriva anche il gol». Contro il Napoli sembra che Defrel sia riuscito a ritrovare tutte e tre le cose che cercava: è stato il migliore in campo, ha segnato due reti con due tiri in porta, ha totalizzato il 91% di precisione nei passaggi. Nonostante una stagione sbagliata nella capitale, Defrel è rinato, consapevole del proprio potenziale e con la possibilità di puntare dritto al proprio record di gol in campionato. L’inizio fa ben sperare.

 

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