Wu Lei non è in Europa in vacanza

L'Espanyol ha comprato il giocatore cinese più forte di sempre?

Il nome di Wu Lei non è molto conosciuto dagli appassionati di calcio italiani. In Cina, però, il ventisettenne attaccante esterno è il giocatore simbolo di un calcio che, dopo la sbornia di star (vere o presunte tali) provenienti dai maggiori campionati del mondo, sta lavorando per costruirsi una propria identità e credibilità. Nella finestra di mercato appena terminata, il numero 7 della Nazionale guidata da Marcello Lippi – arrivata fino ai quarti di finale della Coppa d’Asia – si è trasferito dallo Shanghai Sipg all’Espanyol, nella Liga, firmando un contratto che lo legherà al club di Barcellona per i prossimi tre anni e mezzo.

Nato a Nanchino il 19 novembre 1991, Wu Lei appartiene alla popolazione Hui, uno dei 56 gruppi etnici ufficialmente riconosciuti dal governo della Repubblica popolare cinese, in prevalenza di religione musulmana e concentrata maggiormente nelle regioni del nord ovest del Paese e nella provincia dello Yunnan. Il talento calcistico di Wu Lei è stato decisamente precoce, come ci ha raccontato il danese Mads Davidsen, attualmente consulente di Optima Football e per anni direttore tecnico dello Shanghai SIPG, un operatore ha potuto seguire in prima persona la crescita del calciatore: «È stato il più giovane giocatore ad aver mai disputato una partita in un campionato professionistico cinese, ha debuttato con lo Shanghai all’età di 14 anni e 287 giorni, contribuendo alla promozione dalla terza divisione. Quando sono arrivato nel club, nel 2012, eravamo in seconda divisione e ho potuto toccare con mano la sua qualità grezza, il suo enorme potenziale». All’epoca, il club che oggi conosciamo come Shangai Sipg aveva la denominazione di Shanghai Dongya.

Wu Lei era un giocatore dominante nella Super League cinese

Wu Lei mette in fila un record dopo l’altro: il 30 agosto 2008 realizza il suo primo gol da professionista contro il Qingdao Hailifeng, diventando il secondo più giovane marcatore nella storia del calcio cinese – a 16 anni e 289 giorni, appena 47 in più di Cao Yunding. Nel 2009 mette a segno ben nove reti in cinque partite di Coppa d’Asia Under 19, uno score che vale la convocazione nella nazionale maggiore, con la quale debutta il 14 febbraio 2010 nella vittoria per 2-0 contro Hong Kong. Wu Lei diventa sempre più il simbolo del calcio cinese, il beniamino di un pubblico che, con il passare degli anni, si abitua a vedere e sostenere grandi giocatori stranieri, e che finalmente può ammirare un connazionale al livello delle maggiori stelle della Super League. Per sei anni consecutivi, dal 2013 al 2018, si aggiudica la Scarpa d’oro del campionato riservata ai calciatori cinesi; nell’ultima edizione del torneo, ha conquistato anche la Scarpa d’Oro assoluta, con 27 reti in 29 partite ha superato anche i giocatori stranieri.

Le sue prestazioni straordinarie non hanno lasciato indifferenti gli osservatori europei: già nella scorsa estate il Wolverhampton Wanderers, club di proprietà della holding cinese Fosun e nell’orbita del superagente Jorge Mendes, aveva messo gli occhi sull’attaccante, senza però concludere l’acquisto. Il 28 gennaio 2019 l’Espanyol, sul profilo Twitter ufficiale, ha annunciato l’arrivo di Wu Lei a Barcellona con l’hashtag #WuLeiPerico seguito da un “Benvenuto” in quattro lingue: catalano (rigorosamente per primo), spagnolo, inglese e cinese.

Il giocatore cinese di maggior successo in Europa è stato senza dubbio Sun Jihai, che tra il 2002 e il 2008 ha giocato in Premier League con il Manchester City. I media cinesi e quelli iberici, dopo la notizia del trasferimento, continuano a chiedersi se Wu Lei sia in grado di ripetere quanto di buono fatto da Sun Jihai nel calcio del Vecchio Continente. Abbiamo chiesto un parere a Mads Davidsen: «Può e deve crescere. Ha giocato solamente in Cina, quindi dovrà sicuramente migliorare la sua velocità negli spazi stretti. Giocare nel massimo campionato spagnolo è molto più difficile, il ritmo è più elevato e lo spazio a disposizione per muoversi con il pallone è inferiore a quello a cui è abituato. Avrà certamente bisogno di tempo per adattarsi. Penso comunque che trasferirsi in Spagna sia una scelta coraggiosa da parte sua. Wu Lei avrebbe potuto rimanere a Shanghai, dove è il re indiscusso, e terminare la carriera a casa. Ma è un giocatore che ha dei sogni e delle ambizioni, e ora ha l’occasione di mettersi alla prova. Forse avrebbe fatto meglio a trasferirsi prima in un campionato come quello belga o olandese, in modo da abituarsi al calcio europeo prima di andare a giocare nella Liga».

Secondo Davidsen, l’arma segreta di Wu Lei è la velocità: «Può correre in profondità dietro la linea dei difensori avversari, e quel punto è difficile riprenderlo. Inoltre, è abile nel finalizzare il gioco sia dall’interno che all’esterno dell’area di rigore, ha una buona tecnica di tiro. Per quanto riguarda l’aspetto puramente tattico, Wu Lei è più un’ala che un attaccante puro: con noi a Shangai poteva giocare indifferentemente a destra o a sinistra nel tridente in un 4-3-3».

Villarreal-Espanyol, l’esordio di Wu Lei nella Liga

L’operazione che ha portato Wu Lei in Spagna non è puramente commerciale, nonostante la proprietà del club catalano sia in mano al suo connazionale Chen Yanseng: la classe del calciatore è reale, come dimostrano le scelte di Marcello Lippi. Il tecnico viareggino ha fatto di Wu Lei il vero leader della Nazionale, un pilastro imprescindibile, al punto di mandarlo in campo imbottito di antidolorifici nella sfida decisiva degli ottavi di finale contro le Filippine. Wu Lei ha ripagato il commissario tecnico con l’unica moneta che conosce, mettendo a segno due delle tre reti con le quali la Cina ha eliminato la Nazionale di Sven Goran Eriksson prima di arrendersi nei quarti di finale contro l’Iran di Queiroz.

Domenica 3 febbraio, dopo essersi sottoposto a un periodo di terapie riabilitative in Germania per recuperare dall’infortunio alla spalla, Wu Lei ha fatto il suo esordio nella Liga spagnola, secondo cinese nella storia a scendere in campo nel massimo campionato iberico, all’Estadio de la Ceramica contro il Villarreal. Il tecnico Rubi lo ha mandato in campo al 78’, al posto dell’ex milanista Didac Vilá. Si stimano in 4 milioni e mezzo i cinesi che si sono sintonizzati sulle frequenze di PPTV, un canale di web streaming, per assistere ai dodici minuti più recupero giocati dal loro beniamino con la maglia numero 24 dell’Espanyol. Con un solo minuto in campo nella prossima sfida di Liga (il 9 febbraio contro il Rayo Vallecano), Wu Lei batterebbe subito un altro record: diventerebbe il calciatore cinese con più presenze nella Liga, superando Zhang Chengdong, attualmente in forza all’Hebei China Fortune. Nella stagione 2015/16, Chengdong ha giocato una partita proprio con la maglia del Rayo Vallecano, nel derby casalingo perso contro l’Atlético Madrid.

 

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